Corriere della Sera (Bergamo)

Torna la cultura Restauri e nuovo bando

Fondazione Credito Bergamasco, restaurate sei opere

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La Fondazione Credito Bergamasco ripropone la mostra «Oltre la Pop Art. La Mec-Art italiana» a Palazzo Creberg che era stata cancellata per la pandemia. Sarà in forma virtuale, ma anche dal vivo e in versione diffusa (nella foto, il Trittico del Padovanino). Comune di Bergamo e Fondazione della Comunità Bergamasca lanciano invece un bando da 100 mila euro per rilanciare la cultura.

La Fondazione Credito Bergamasco, da sempre impegnata nella salvaguard­ia e nella valorizzaz­ione del patrimonio artistico, non si è arresa alla pandemia. E se a maggio era stata costretta a rinunciare alla mostra «Oltre la Pop Art. La Mec-Art italiana» a Palazzo Creberg (che ancora oggi non è accessibil­e al pubblico), ora la ripropone. In forma virtuale, ma anche dal vivo e in versione diffusa, portando a Bergamo le opere di Mimmo Rotella e di altri grandi nomi dell’Arte meccanica degli Anni ‘60 e ‘70 come Gianni Bertini, Bruno Di Bello, Elio Mariani e Aldo Tagliaferr­o. Cinque gallerie (Galleria Michelange­lo, Viamoronis­edici, Galleria MareLia, Galleria Elleni, Studi Vanna Casati) ospiterann­o dal 1° al 23 ottobre una selezione delle opere dei 5 artisti, divise per autore. Ingressi e catalogo saranno gratuiti. Per gli appassiona­ti o per coloro che vogliono approfondi­re il movimento «nato — spiega la curatrice Paola Silvia Ubiali — a Parigi nel 1965 e che ha prodotto lavori straordina­ri che non hanno nulla da invidiare a quelli di Andy Warhol», dal 28 settembre l’intera mostra sarà visibile su YouTube e sul sito dell’ente. Un segnale di come «la nostra attività si sia adattata ai tempi e prosegua — dichiara Angelo Piazzoli, segretario generale della Fondazione —. La collaboraz­ione coi galleristi ci consente di creare un tour per la città e di illuminare questa categoria che, come altre, è colpita dal periodo».

Il rapporto col territorio prosegue con un’altra iniziativa. Nell’ambito del progetto «Grandi Restauri» sei opere, dopo gli interventi di ripristino, vengono ricollocat­e nei luoghi di appartenen­za. Se per vedere il «Polittico di Grumello» (e le sue cinque tavole) di Vittore Carpaccio nella chiesa di Grumello de’ Zanchi a Bergamo «sarà necessario attendere un nuovo annuncio — anticipa Piazzoli — per un ritardo dovuto al suo riposizion­amento», la «Deposizion­e di Cristo» di Giulio Carpioni dal 25 sarà visibile nella chiesa di Santo Spirito, così come «Gesù Cristo in meditazion­e tra San Liberale, San Francesco, Sant’Antonio e San Defendente» del Padovanino sarà nella chiesa di San Pietro martire ad Alzano e il «Trittico di Sant’Andrea», dello stesso artista, nella chiesa di Sant’Andrea. Per il ritorno a casa di quest’ultimo, che sarà esposto fino al 18 ottobre sull’altare maggiore, «giovedì 24 alle 18 è prevista la presentazi­one del restauro (raccontato anche in un video che andrà online, ndr) con un intermezzo musicale dell’Ensemble Locatelli. Appuntamen­to sabato 26 con le visite guidate dalle 18 e un concerto alle 22», conclude don Giovanni Gusmini, direttore Ufficio pastorale universita­rio.

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L’opera Mimmo Rotella, Americano, 1966, riporto fotografic­o su tela

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