«Kilometro verde»: un’altra logistica
Tra Caravaggio e Treviglio, sull’area dell’interporto. Si parla di marchi del lusso
Tramontato il progetto di un grande polo intermodale sull’area dell’interporto tra Caravaggio e Treviglio, il milione di metri quadrati di campagna tra i due centri della Bassa si prepara ad essere occupato dal «Kilometro verde». Un progetto legato a marchi del lusso di cui si sa poco, ma che sembra già a uno stadio avanzato visto che presto verrà illustrato ai consiglieri dei due Comuni della Bassa.
Nella corsa delle logistiche lungo la Brebemi è la volta dell’area destinata all’interporto di Caravaggio e Treviglio. Tramontato il progetto di un grande polo intermodale per lo scambio delle merci tra gomma e ferrovia (traslocato in versione ridotta a Cortenuova), il milione di metri quadrati di campagna tra i due centri della Bassa si prepara ad essere occupato dal «Kilometro verde», questo il nome del progetto che si prepara per numeri e investimenti a superare quelli visti finora. Progetto di cui, oltre il nome, si sa ben poco. Le bocche sono cucitissime e le informazioni che trapelano poche. Che l’iniziativa sia però a uno stadio avanzato si capisce dal fatto che i proponenti si preparano a illustrarla ai consiglieri comunali di Caravaggio e Treviglio in una riunione riservata in programma il 13 ottobre. Un preparare il terreno in vista dei passaggi urbanistici che il progetto dovrà avere in due città che sono a pochi mesi dal voto amministrativo e dove rischia di diventare materia da campagna elettorale. Proprio come lo fu l’interporto a Caravaggio nel 2016 che polarizzò il voto e poi premiò Claudio Bolandrini schierato contro quando il centro intermodale, fortemente sostenuto dalle amministrazioni leghiste, sembrava a un passo dal realizzarsi dopo un decennio. L’intervento prevedeva di assorbire 800 mila metri quadrati sul territorio di Caravaggio lungo la vecchia linea ferroviaria a Vidalengo e 200 mila metri quadrati in continuità sul territorio di Treviglio e quelle sono le aree ancora in ballo. Per la cronaca, vinte le elezioni, Bolandrini si è impegnato a stralciare l’interporto cambiando la destinazione urbanistica contenuta nel Ptcp, il documento di programmazione territoriale della Provincia. Un obiettivo raggiunto a metà. «La nostra richiesta — spiega Bolandrini — era che quella zona diventasse un’area agricola strategica, invece, cancellato l’interporto è stata considerata come un Sat, Spazio aperto di transizione, su cui si può costruire».
Un risultato che ha riacceso l’interesse per le aree dell’ex interporto a partire dalla fine dell’anno scorso per un maxiprogetto logistico, queste le indiscrezioni che circolano, destinato a marchi del lusso nel settore dell’abbigliamento. Di sicuro c’è che da tempo sono all’opera dei mediatori immobiliari che contattano i proprietari dei terreni proponendo dei precontratti di vendita e avrebbero ormai racimolato la gran parte dei lotti.
«Aspetto di scoprire cosa ci illustreranno nella riunione — spiega l’ex sindaco della Lega Giuseppe Prevedini, ora consigliere di minoranza —, ma credo sia un’occasione da non perdere per Caravaggio e Treviglio che potrebbero fare un salto di qualità. Il periodo che ci aspetta, nel dopo Covid, sarà molto duro e qui si parla di investimenti importanti che porterebbero molti posti di lavoro e oneri di urbanizzazione. Abbiamo sempre creduto nello sviluppo di quell’area e il tempo ci sta dando ragione».
Più freddo il sindaco in carica. «Parteciperemo all’incontro — dice Bolandrini — perché è nostro dovere verificare cosa ci proporranno, la serietà degli interlocutori e se può portare un giovamento alla nostra comunità».
Mediatori immobiliari Sono all’opera per proporre precontratti di vendita ai proprietari dei terreni