A Palazzo Reale cento scatti di Margaret Bourke-White Prima fotografa a seguire l’esercito pioniera del reportage dall’apartheid all’industria pesante
stria e coraggio nel mondo degli uomini del secolo scorso, è davvero lungo.
Margaret inizia a fotografare poco più che ventenne per ragioni economiche, dopo un matrimonio durato due anni e studi altalenanti in diverse università americane (arte, fotografia, nuoto, estetica della danza, erpetologia, paleontologia, biologia, ecc.). Il modesto successo che premia le sue prime immagini la induce comunque ad abbandonare gli studi per dedicarsi a un’arte che conosce pochissimo. L’intraprendenza e il coraggio non le mancano: apre a Cleveland uno studio fotografico e si dedica alla fotografia industriale e pubblicitaria. Le sue immagini sono straordinapotenti e ha solo 25 anni quando l’editore di «Time», Henry Luce, la coinvolge nel progetto di una nuova rivista, «Fortune». Si trasferisce a New York e inizia a realizzare grandi storie, negli Stati Uniti ma anche in Germania e in Russia. Sua è la prima copertina di «Life», del 23 novembre 1936. Nel 1937, con lo scrittore Erskine
Caldwell (diventato intanto — brevemente — suo marito) pubblica «You Have Seen Their Faces», dedicato al sud degli Stati Uniti devastato dalla siccità. Grazie alla collaborazione con «Life» la sua notorietà aumenta così come il suo impegno di fotografa perennemente in viaggio. I giornali pubblicano le sue foto ma parlano anche di lei,