L’Ats boccia le elezioni dei medici: spazi sbagliati
Signori dottori, per favore non vi assembrate. L’invito è stato recapitato con termini piuttosto perentori dall’Ats ai vertici dell’Ordine professionale dei medici. Gli stessi che nei mesi più duri dell’emergenza non si erano fatti pregare a sottolineare le carenze delle autorità sanitarie in diversi aspetti della gestione, dai dispositivi di prevenzione alla protezione dei medici di base. In questi giorni l’Ordine sta per rinnovare le proprie cariche, e il presidente uscente Guido Marinoni ( foto) è sfidato dal direttore di Senologia del Papa Giovanni Privato Fenaroli. La procedura del voto è complessa, prevede per due week end sedute che, causa quorum troppo alti, andranno deserte, e poi la votazione vera e propria nei giorni 11, 12 e 13 ottobre, quando è previsto partecipino 900 persone su 5 mila aventi diritto. Il tutto alla sede dell’Ordine in via Manzù, al Triangolo. Ma Fenaroli ha notato qualche criticità nella gestione degli spazi e l’ha segnalata all’Ats. Che dopo un’ispezione ha ripreso Marinoni, ricordando che «i votanti sono medici, quindi categoria a rischio». L’Ordine ha risposto spiegando di avere adottato le stesse misure dei seggi al referendum, con ingressi diversificati e strumenti di prevenzione. Ma l’Ats ha bocciato la «promiscuità nell’utilizzo dell’ascensore e delle scale», usate anche dal resto del condominio, e ha chiesto di cercare spazi diversi. «Non c’è problema — replica Marinoni — studieremo una soluzione con l’Ats».