Fondi Lega, faro sulla discoteca
Dalla società che gestiva l’Anghelus di Carobbio sono usciti assegni per 2 milioni di euro
Nell’indagine milanese che ha portato ai domiciliari gli amministratori contabili della Lega Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, la Gdf si è concentrata anche sulla New Quien srl, che 7 anni fa gestiva la discoteca Anghelus di Carobbio degli Angeli, per un periodo anche Quien Sabe. Dalla società sono usciti 2 milioni di euro prima della messa in liquidazione, nel 2018, quando era passata al socio unico Luca Sostegni, ora in carcere.
Nel groviglio di società e giri di soldi che coinvolge gli amministratori contabili della Lega Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, arrestati per peculato dal Tribunale di Milano, spunta anche il caso particolare, e ancora in parte da capire, della New Quien srl, costituita nel 2007, messa in liquidazione nel 2018 e poi chiusa definitivamente quest’anno. Una società che 7 anni fa aveva affittato e gestiva una storica discoteca, dove sono passate generazioni di giovani, l’Anghelus di Carobbio degli Angeli, per un certo periodo Quien Sabe .
Dal 2013, come ricostruisce la Guardia di Finanza di Milano in un’informativa, la gestione contabile della società è affidata sia a Manzoni sia a Di Rubba, anche tramite la Srl che è spesso destinataria di flussi di denaro dalla Lega, la Studio Dea Consulting. I due amministratori del partito conoscono bene e hanno frequenti contatti con i bergamaschi che si avvicendano alla guida della New Quien, che a giugno del 2018 passa però al socio unico Luca Sostegni: è il personaggio, oggi in carcere per tentata estorsione, che ha fatto esplodere il caso Cormano, il liquidatore della prima società che aveva ceduto il capannone poi destinato alla Lombardia Film Commission. Ma non è l’unico intreccio: perché tra gli amminiQuien stratori e soci della New Quien, prima di Sostegni, ci sono anche un paio di imprenditori di Mozzo, padre e figlio. E a loro fa riferimento anche la Sdc srl (non è la Studio Dea Consulting), e cioè il canale di uno dei passaggi di soldi in arrivo dall’affare di Cormano. Insomma, la New dell’Anghelus appare, da un certo momento in poi, già prima dell’arrivo di Sostegni che la liquiderà, come una componente di un sistema di scatole cinesi che fanno girare denari per Manzoni e Di Rubba, un intreccio basato anche sulle stesse persone che tornano sempre e spuntano in più società, sempre riferibili ai due commercialisti.
I crediti della New Quien sono pochi, 23 mila euro nel 2019. I debiti molti di più, 463 mila. Con oltre 300 mila euro dovuti al Fisco, maturati prima del periodo di Sostegni. Ma è l’analisi dei conti correnti che fa capire alla Guardia di finanza di dover scavare ancora nelle carte. Tra il 2017 e il 2018 ci sono complessivamente depositi in contanti, e per la gestione di una discoteca è normale, per 1 milione e mezzo con il Banco Bpm, 569 mila euro con Intesa San Paolo e 10 mila euro con Monte dei Paschi di Siena. Ma, l’anomalia sta qui, alle cifre che entrano corrispondono puntualmente assegni circolari in uscita per le stesse identiche cifre, o quasi. «La suggestiva sincronia delle operazioni di versamento di denaro contante con quelle di emissione di assegni a valere sul medesimo conto corrente — scrive la Guardia di Finanza — è risultata sistematica e spalmata sull’intero periodo monitorato, il 2017 e 2018».
La New Quien, quindi, era sommersa di debiti: nel 2018 era stata sfrattata dalla Immobiliare Far, proprietaria dell’Anghelus, con cui aveva sottoscritto un contratto di affitto da 288 mila euro a triennio. Ma dai suoi conti uscivano assegni di continuo, firmati soprattutto dalla famiglia di imprenditori di Mozzo, durante la gestione contabile di Manzoni e Di Rubba. Con un’altra piccola stranezza, nel contesto «anomalo» delle uscite con gli assegni: un versamento in entrata da 1.200 euro da parte della Lega Nord, nel 2017. Gli investigatori non svelano nulla, ma scrivono, nelle loro informative, di voler identificare i destinatari degli assegni, per più di due milioni di euro.
I soldi depositati su diversi conti per oltre 2 milioni: la stessa cifra uscita in assegni