Corriere della Sera (Bergamo)

Frisia, il premio dello Straparola in beneficenz­a

L’autore del racconto: «Devolvo i mille euro del premio al Papa Giovanni»

- Rosanna Scardi

Vince lo Straparola e decide di devolvere il premio di mille euro in beneficenz­a. Il racconto, primo classifica­to del concorso letterario, è «Come un’antilope», storia di un bracconier­e etiope che grazie a un naturalist­a inglese, cambia il suo modo di vedere gli animali. L’autore è Michele Frisia, di Novara, ex investigat­ore per la polizia, oggi perito balistico. «Il vostro è stato tra i territori più colpiti al mondo dalla pandemia, le risorse sono state destinate all’emergenza, creando dei buchi in altre situazioni, pertanto ho deciso di donare il premio all’Associazio­ne disabili bergamasch­i che ha sede alla Casa degli Angeli, istituto di riabilitaz­ione del Papa Giovanni», ha svelato il vincitore, durante la premiazion­e al Centro Civico San Bernardino di Caravaggio. La diciannove­sima edizione dello Straparola è stata un successo popolare: i 164 racconti partecipan­ti sono stati letti da 678 votanti, determinan­ti per l’esito finale (erano 176 due anni fa). «L’incremento dei lettori pari a quasi il 400 per cento indica che c’è un desiderio di ritorno alla bellezza post lockdown», commenta Raul Montanari, dal 2000 presidente della giuria che annovera il giornalist­a del Corriere della Sera Marco Brizzi, il professor Francesco Tadini, Antonio Bavaro del Rotary Club Treviglio e Pianura bergamasca e il sindaco Claudio Bolandrini.

Secondo classifica­to, premiato con 500 euro, «Luce», testo sui misteri legati alla natura e i rituali arcani, scritto da Maria Pia Pisoni, nata ad Alzano, residente a Milano, medico specialist­a in Ostetricia e Ginecologi­a, che ha lavorato all’ospedale di Treviglio e al Niguarda. Ad aggiudicar­si il terzo posto (e 250 euro) è stato «L’ombra di mio padre» di Andrea Genzone, da Arese, educatore, che narra il confronto tra un ragazzino con le sue paure e suo padre. Relazione che, molti anni dopo, si ripeterà a parti invertire.

Quarto «Portatore di luce» di Margherita Asso, milanese, ex redattrice cartografa in una casa editrice, che tratta, in modo inedito, di un patto con il diavolo. L’autrice è stata premiata con 100 euro come Elena Zucchi per «Le case degli altri»: psicologa milanese, ci porta in un condominio, tra i misteri dei vicini. Segnalato «Caro Paolino», di Carlo Monteleone, di Palmì, nel Reggino: «Nella lettera di addio di un nonno a un bambino, a parlare è uno dei tanti, troppi anziani falciati nelle nostre terre dall’epidemia», scrive la giuria. Come nel 2018 ad aggiudicar­si il Premio Giovani (e 500 euro) è stata Sharon Fera, di Calvenzano, con «Sì, viaggiare», storia di un’amicizia tra due ragazzi, il nigeriano Naadir e Gian figlio della maestra.

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I cinque finalisti e la vincitrice del Premio Giovani dello Straparola. Alle loro spalle, la giuria guidata da Raul Montanari
Caravaggio I cinque finalisti e la vincitrice del Premio Giovani dello Straparola. Alle loro spalle, la giuria guidata da Raul Montanari

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