Le manovre elettorali e la coppia Sorte-Tura
Per le prossime elezioni amministrative di Treviglio, Pd e M5S cercano la coalizione impossibile, riprendendo il dialogo con Azione e Italia Viva. E accanto alla vicenda politica c’è n’è una personale: la coppia di Alessandro Sorte, parlamentare di Cambiamo!, e Matilde Tura, proprio tra i papabili per la candidatura a sindaco per il centrosinistra.
Dopo l’empasse estiva, a Treviglio riparte il dialogo tra il Pd e M5S in vista del voto amministrativo del 2021. Un dialogo che si allarga e si complica coinvolgendo Azione e Italia Viva.
A inizio settembre il M5S aveva posto l’aut-aut al Pd e con un’uscita pubblica, insieme a 11 punti programmatici che voleva sottoscritti dai dem, indicava una lista civica unitaria e senza simboli di partito come unica formula possibile per un’alleanza. Una richiesta ritenuta irricevibile dal Pd, che nel frattempo era alle prese con la spaccatura interna sul nome del candidato sindaco quando, all’ex dirigente di banca Davide Migliazzi individuato dal segretario cittadino Davide Beretta, si era aggiunta Matilde Tura, della segreteria provinciale. Proprio per riprendere il dialogo e rinserrare le fila i dem hanno nominato una commissione di saggi in rappresentanza delle varie anime del partito. A farne parte, oltre a Beretta, Carla Bonfichi, Maurizio Ornaghi e Francesco Lingiardi. I quattro in settimana hanno avuto i primi incontri con le altre forze politiche accompagnati da nomi della segreteria provinciale con l’obiettivo proprio di tratteggiare i confini della colazione che dovrà fronteggiare il centrodestra guidato dal sindaco in carica, il leghista Juri Imeri. «Al M5S — spiega Beretta — abbiamo spiegato che il listone non porta vantaggi. Il dialogo non si è mai veramente interrotto e, dopo il voto regionale, le posizioni si sono ammorbidite. Per ora cerchiamo di discutere della coalizione e del programma, poi a seconda della formula valuteremo le disponibilità emerse. L’obiettivo è arrivare al dunque entro ottobre». Il consigliere comunale M5S Emanuele Calvi ammette che «un percorso civico è diventato difficile. Bisogna ripartire dalla condivisione dei punti programmatici che abbiamo proposto, su cui vogliamo chiarezza. Penso alla nuova logistica in arrivo su Treviglio e Caravaggio. Occorrerà poi trovare un nome. Loro avevano proposto Migliazzi ma il candidato deve rappresentare tutta la coalizione».
Il programma è il discrimine anche per Italia Viva. «Prima di parlare del chi — dice il segretario Raffaello Teani — meglio parlare del cosa. Noi non poniamo pregiudiziali su nessuno ma auspichiamo che non ce ne siano su di noi. Nella coalizione però non ci possono essere posizioni che sono tutto e il contrario di tutto». Coerenza che potrebbe essere difficile da trovare su un tema come la BergamoTreviglio, a cui i renziani sono favorevoli. Pensa a organizzare l’ala moderata di Treviglio Azione, che in città avrebbe raccolto l’adesione del consigliere comunale Cristina Ronchi, finora esponente della lista Molteni sindaco. Il movimento di Calenda potrebbe costituire un’ulteriore difficoltà. A livello nazionale è nota la sua pregiudiziale contro il M5S. «Abbiamo iniziato un percorso di confronto con il Pd, la nostra intenzione è aggregare altre forze riformiste e liberali», spiega il consigliere regionale Niccolò Carretta.
I quattro saggi I dem hanno istituto una commissione che dovrà tenere a bada le anime del partito