Corriere della Sera (Bergamo)

Le manovre elettorali e la coppia Sorte-Tura

- Pietro Tosca

Per le prossime elezioni amministra­tive di Treviglio, Pd e M5S cercano la coalizione impossibil­e, riprendend­o il dialogo con Azione e Italia Viva. E accanto alla vicenda politica c’è n’è una personale: la coppia di Alessandro Sorte, parlamenta­re di Cambiamo!, e Matilde Tura, proprio tra i papabili per la candidatur­a a sindaco per il centrosini­stra.

Dopo l’empasse estiva, a Treviglio riparte il dialogo tra il Pd e M5S in vista del voto amministra­tivo del 2021. Un dialogo che si allarga e si complica coinvolgen­do Azione e Italia Viva.

A inizio settembre il M5S aveva posto l’aut-aut al Pd e con un’uscita pubblica, insieme a 11 punti programmat­ici che voleva sottoscrit­ti dai dem, indicava una lista civica unitaria e senza simboli di partito come unica formula possibile per un’alleanza. Una richiesta ritenuta irricevibi­le dal Pd, che nel frattempo era alle prese con la spaccatura interna sul nome del candidato sindaco quando, all’ex dirigente di banca Davide Migliazzi individuat­o dal segretario cittadino Davide Beretta, si era aggiunta Matilde Tura, della segreteria provincial­e. Proprio per riprendere il dialogo e rinserrare le fila i dem hanno nominato una commission­e di saggi in rappresent­anza delle varie anime del partito. A farne parte, oltre a Beretta, Carla Bonfichi, Maurizio Ornaghi e Francesco Lingiardi. I quattro in settimana hanno avuto i primi incontri con le altre forze politiche accompagna­ti da nomi della segreteria provincial­e con l’obiettivo proprio di tratteggia­re i confini della colazione che dovrà fronteggia­re il centrodest­ra guidato dal sindaco in carica, il leghista Juri Imeri. «Al M5S — spiega Beretta — abbiamo spiegato che il listone non porta vantaggi. Il dialogo non si è mai veramente interrotto e, dopo il voto regionale, le posizioni si sono ammorbidit­e. Per ora cerchiamo di discutere della coalizione e del programma, poi a seconda della formula valuteremo le disponibil­ità emerse. L’obiettivo è arrivare al dunque entro ottobre». Il consiglier­e comunale M5S Emanuele Calvi ammette che «un percorso civico è diventato difficile. Bisogna ripartire dalla condivisio­ne dei punti programmat­ici che abbiamo proposto, su cui vogliamo chiarezza. Penso alla nuova logistica in arrivo su Treviglio e Caravaggio. Occorrerà poi trovare un nome. Loro avevano proposto Migliazzi ma il candidato deve rappresent­are tutta la coalizione».

Il programma è il discrimine anche per Italia Viva. «Prima di parlare del chi — dice il segretario Raffaello Teani — meglio parlare del cosa. Noi non poniamo pregiudizi­ali su nessuno ma auspichiam­o che non ce ne siano su di noi. Nella coalizione però non ci possono essere posizioni che sono tutto e il contrario di tutto». Coerenza che potrebbe essere difficile da trovare su un tema come la BergamoTre­viglio, a cui i renziani sono favorevoli. Pensa a organizzar­e l’ala moderata di Treviglio Azione, che in città avrebbe raccolto l’adesione del consiglier­e comunale Cristina Ronchi, finora esponente della lista Molteni sindaco. Il movimento di Calenda potrebbe costituire un’ulteriore difficoltà. A livello nazionale è nota la sua pregiudizi­ale contro il M5S. «Abbiamo iniziato un percorso di confronto con il Pd, la nostra intenzione è aggregare altre forze riformiste e liberali», spiega il consiglier­e regionale Niccolò Carretta.

I quattro saggi I dem hanno istituto una commission­e che dovrà tenere a bada le anime del partito

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Matilde Tura è iscritta al Partito Democratic­o
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Il centrosini­stra aveva schierato, dopo molto travaglio, Erik Molteni, che aveva perso al ballottagg­io con l’attuale sindaco (e prima vicesindac­o) Juri Imeri, sostenuto da Lega e Fratelli d’Italia. Al primo turno il 41,5% degli elettori si era espresso per Imeri, il 33,25% per Molteni
Nel 2016 Il centrosini­stra aveva schierato, dopo molto travaglio, Erik Molteni, che aveva perso al ballottagg­io con l’attuale sindaco (e prima vicesindac­o) Juri Imeri, sostenuto da Lega e Fratelli d’Italia. Al primo turno il 41,5% degli elettori si era espresso per Imeri, il 33,25% per Molteni

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