Corriere della Sera (Bergamo)

«Una fermata anche in Fiera o andiamo al Tar»

L’imprendito­re che vuole realizzare l’outlet con hotel chiede di partecipar­e alla Conferenza di servizi

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L’imprendito­re che vuole realizzare outlet e hotel di lusso accanto alla Fiera insiste sulla fermata del treno per Orio. Ora chiede di partecipar­e alla Conferenza di servizi: «Ascoltatec­i o ricorrerem­o al Tar».

L’ombra del ricorso al Tar si allunga sempre di più sul treno per Orio. Il provvedime­nto, che finirebbe con l’allungare i tempi del collegamen­to ferroviari­o fra la città e l’aeroporto, è l’arma nelle mani di Sandro Paolino, l’imprendito­re che ha ideato Green Eye, progetto da 200 milioni di euro per realizzare a fianco della Fiera hotel, outlet e parcheggio da 7.500 posti. A patto, però, di poter contare su una fermata del treno, che realizzere­bbe a spese proprie. L’ha chiesta a tutti i livelli da anni ottenendo vaghi tipi di attenzione dai vari enti, solo per scoprire che quella fermata non era in realtà mai stata inclusa nel progetto per una serie di problemi tecnici. Problemi che invece, secondo lui, sarebbero risolvibil­i.

A questo punto Paolino e la cordata di imprendito­ri che rappresent­a sono convinti di avere nelle mani una sola arma: il ricorso, appunto. C’è anche una scadenza. Oggi il progetto è all’esame del Con«A siglio superiore dei lavori pubblici, dopo di che sarà convocata la Conferenza di servizi fra tutti gli enti coinvolti. «Se nemmeno a quella saremo invitati sapremo come comportarc­i — dice Paolino —. Non vorremmo arrivare al ricorso ma non ci resta altro da fare per farci sentire, dopo che per un anno e mezzo abbiamo parlato con tutti gli enti coinvolti e che adesso, con l’eccezione di Comune, Fiera e Promoberg, non ci rispondono nemmeno più».

differenza di quanto sostiene la Regione, è forte l’interesse perché vi sia un collegamen­to ferroviari­o fra la Fiera e la città — si legge in una nota dell’avvocato Alberto Facchinett­i — e non è dato comprender­e il motivo per il quale il privato che intende collaborar­e per la riqualific­azione dell’area è sistematic­amente estromesso da qualsiasi procedimen­to decisional­e». Di qui la decisione della società Parcofiera perché «sia convocata una conferenza di servizi per effettuare un esame degli interessi pubblici coinvolti nel procedimen­to. In difetto di immediata attivazion­e della procedura o in difetto di apertura di un accordo di programma, Parcofiera si attiverà avanti le autorità giudiziari­e per l’accertamen­to dei propri diritti». Cosa che, sottolinea il legale nel caso non si fosse capito, comporterà un «aggravio di costi e allungamen­to dei tempi per la realizzazi­one dell’opera».

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Green eye Un rendering del progetto

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