Cimitero e Covid la giunta replica alle accuse leghiste
Con un’interpellanza (prima firma, Stefano Rovetta), la Lega a Palafrizzoni punta il dito contro l’amministrazione per la gestione del cimitero nei giorni della pandemia. Tra le accuse, aver inviato «una malinconica e intempestiva missiva» alle famiglie che hanno avuto lutti e non aver compartecipato alle spese di cremazione. La Lega dice anche che molti hanno trovato occupato quando hanno telefonato per avere informazioni su dove fosse la salma del loro caro. «L’amministrazione — dice l’assessore Giacomo Angeloni — si è mossa da maggio nel sollevare le famiglie delle vittime da alcuni dei costi che hanno dovuto sostenere. Il costo del trasporto dei feretri ai forni extra provinciali e il rientro delle urne cinerarie non è stato addebitato alle famiglie». L’unica spesa per i parenti è quella relativa al trasporto del feretro dal luogo del decesso al cimitero. Angeloni dice che le cremazioni fatte sono state autorizzate dalle famiglie dei defunti e la scelta di portare le salme in altri forni è stata dettata dalla necessità che «gli innumerevoli feretri incorressero nel rischio di putrefazione». L’assessore racconta delle telefonate ricevute dalle famiglie (tre linee, per ognuna più di 90 telefonate al giorno) e parla dei mezzi militari: si è così evitato che le famiglie dovessero affrontare ingenti costi. Spiega che le lettere inviate sono state scritte tenendo conto anche delle considerazioni di una psicoterapeuta. A volte, dice, sono arrivate in ritardo per le difficoltà del servizio postale.