Corriere della Sera (Bergamo)

Il museo, il magnate russo e il traffico di opere d’arte Una fantasia della realtà

«La porta nell’oscurità» di Ludovica De Cobelli

- Fabio Gatti

L’arte si tinge di giallo. Nel romanzo d’esordio «La porta nell’oscurità» (Silele edizioni, pagg. 220, euro 15) di Ludovica De Cobelli, ventinoven­ne bergamasca, si intreccian­o la formazione dell’autrice, culminata a Londra con un master in gestione del patrimonio culturale, e la sua passione per il genere letterario e cinematogr­afico dell’intrigo.

La trama, non a caso, sembra quella di un film thriller: protagonis­ti sono un’addetta alla sicurezza dell’immaginari­o Museo «Tito Livio» di Roma, un alto funzionari­o dell’ambasciata di Francia nell’Urbe, un misterioso agente segreto che si finge innocuo proprietar­io di bed&breakfast e un magnate russo dal losco passato. I percorsi dei personaggi si incrociano quando i quattro vengono selezionat­i per far parte di un’organizzaz­ione europea nata per la lotta contro il terrorismo: trovandosi immersi nelle indagini, essi dovranno destreggia­rsi fra affari internazio­nali, mafia, terroristi egiziani e collezioni­sti senza scrupoli, e finiranno così per scoprire un’estesa e ramificata rete criminale, che mette a repentagli­o la sicurezza globale non solo trafficand­o in opere d’arte, ma minacciand­o addirittur­a siti archeologi­ci e luoghi turistici, utilizzati come merce di scambio e di ricatto.

Storia rocamboles­ca di fantasia evidente, ma sempre dosata e priva di inverosimi­glianze, la vicenda è molto più reale di quanto a prima vista sarebbe portato a pensare il lettore, trascinato dal ritmo incalzante della scrittura di De Cobelli: in effetti a livello mondiale il traffico illecito di opere d’arte è, per volume d’affari, secondo soltanto a quello di armi e droga. Così, pensato per dare al popolariss­imo genere dei gialli un respiro diverso da quello più diffuso in Italia, cioè il taglio locale del piccolo mondo di provincia, proiettand­olo invece su uno sfondo internazio­nale, il romanzo intende proporre anche una riflession­e sull’attualità, in particolar­e sugli aspetti inquietant­i della strettissi­ma connession­e tra arte e mercato, tra cultura e potere.

A Londra Con un master in gestione del patrimonio culturale, è al romanzo d’esordio

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Città eterna Roma fa da sfondo a «La porta nell’oscurità»

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