Lazio-Atalanta Gasp e i grattacapi in difesa
Atalanta Stasera la Lazio Gli errori dietro e i dubbi su Piccini
Sorteggio Domani l’urna di Ginevra: «Pescheremo o i blancos o il Liverpool»
Le impressioni di settembre di Gian Piero Gasperini sono quelle di un allenatore contento, per avere disputato contro il Torino, all’esordio stagionale, «un’ottima partita, vinta con merito. Siamo rodati, abbiamo certezze». Le impressioni di un cittadino «in apprensione», per colpa del Covid e del generale «aumento di contagi. Il calcio rispecchia la società». E di un uomo di sport che per la sua squadra non contempla la parola scudetto: «Non discuto ciò che pensano gli altri, l’importante è che non stravolgano i miei concetti. Al momento solo Juventus e Inter, forse il Napoli, possono parlarne». Oggi, settembre finisce. Le impressioni restano e alcune, subito vengono messe al vaglio di una sfida impegnativa. Stasera all’Olimpico (ore 20.45), l’Atalanta incontra la Lazio per il recupero della prima giornata di campionato: «Ma è come se fosse una gara di fine stagione — commenta Gasperini — Entrambi daremo il massimo per vincere». Per riuscirci, non è chiaro se Gasp si affiderà di nuovo alla coppia Muriel-Zapata. Gli attaccanti colombiani, partiti titolari a Torino, al tecnico sono parsi «in condizione». Con Lammers appena arrivato e «non pronto a partire dall’inizio», Miranchuk atteso per il dopo sosta e Ilicic per quando chissà, a sostenere il reparto avanzato è plausibile l’impiego di centrocampisti con il vizio del gol, come Malinovskyi o Pasalic nell’undici iniziale. Visto che privarsi del Papu Gomez di «straordinaria continuità» non sembra rientrare nelle idee dell’allenatore: «Anche se ci sono molti impegni e dovremo stare un po’ attenti».
La difesa dà meno garanzie. Sui due gol subiti sabato dal granata Belotti «abbiamo commesso errori, che di sicuro si possono rimediare. Uno di concetto, l’altro tecnico — analizza Gasperini —. A volte il nostro modo di giocare ci espone a qualche sbaglio di troppo». Nel dettaglio, il reparto arretrato mostra Sportiello confermatissimo in porta (per il recupero di Gollini occorre come minimo «un mese»), Palomino in crescita («bene nel secondo tempo con il Toro»), Djimsiti «più indietro» di condizione. Fra i nuovi acquisti, l’infortunato
Piccini «si allena ancora a parte. È chi mi preoccupa di più», mentre Romero — scontata la squalifica — a Roma è disponibile ma «non so se giocherà dall’inizio», confida il mister.
L’opportunità dei cinque cambi a partita, ha un fortissimo potenziale di incidenza. Gasperini lo riconosce (la regola «mi ha avvantaggiato, specie in certi impegni post lockdown»), ma non cambia idea («preferisco le tre sostituzioni»). La Lazio di Simone Inzaghi è un avversario «equilibrato in tutti i reparti. Immobile, Luis Alberto e Correa sono i più temibili. Dovremo essere bravi a limitare la loro efficacia offensiva».
Poi torna sul coronavirus: «Si spiegherà il perché di questa situazione al Genoa — con il boom di positivi fra i rossoblù —. Ho la sensazione che sia più difficile trasmettere il virus in campo. Mentre risulti più facile negli spogliatoi e negli spazi comuni». È solo una sensazione, ribadisce Gasperini. Esperto e acclamato uomo di scienza, ma del calcio. Conclude con un’ultima impressione di settembre. L’Atalanta pescherà una big, nel sorteggio Champions di domani: «Forse il Liverpool, o il Real Madrid». L’impressione è che non gli dispiacerebbe.