Dall’Olimpico consapevolezza e solidità
La consapevolezza non più solo di squadra, ma anche dei singoli
Una squadra che continua a segnare tanto, ma, a differenza della scorsa stagione, è tremendamente concreta sottoporta. L’Atalanta dopo le prime due giornate di campionato comincia a far paura.
La nuova Atalanta riparte da quella vecchia, mantenendo inalterata la potenza di fuoco (otto gol in due giornate, ha fatto meglio solo il Napoli con nove), la leadership del Papu e aggiungendo una consapevolezza che comincia a far paura.
Perché la sensazione è che, non solo Gasperini, ma anche i singoli giocatori in campo ormai siano consci della propria forza. E di questo modo di giocare — pressing a tutto campo, uno contro uno esasperato — che inizia a fare scuola anche in Italia. Un esempio è arrivato nell’ultima partita contro la Lazio con la difesa a tre di Inzaghi che ha accettato i duelli individuali senza copertura (il più avvincente quello tra Acerbi e Zapata); evidentemente ai biancocelesti serve rodaggio con il nuovo assetto tattico se hanno incassato la bellezza di quattro reti nonostante il maggior possesso palla (63% a 37%) e il maggior numero di passaggi riusciti (526 a 317). Numeri che dimostrano come l’Atalanta sia stata tremendamente concreta. Questo è l’altro fattore nuovo in casa dei bergamaschi. Il saper subire il gioco, magari togliendo il piede dall’acceleratore, con ordine e senza farsi prendere dal panico per poi sfruttare chirurgicamente le occasioni che si presentano. In poche parole: atteggiamento da grande squadra. Quello, cioè, che permette di accumulare punti anche in partite equilibrate; e quello che permette di vincere sul lungo periodo.
Capitolo singoli. Sugli scudi, soprattutto, Gomez e Gosens. Partiamo dall’argentino. A 32 anni sembra aver trovato la maturità piena. Tocca meno palloni rispetto all’anno scorso, ma quando lo fa è letale.
Maturità anche per il tedesco. Perché era facile perdere la trebisonda dopo la scorsa annata, la valutazione da 30 milioni, la Nazionale, le voci di mercato. Il poliziotto mancato continua a dare il 100 per 100 per la maglia. E, nelle sue vesti di top player, non era scontato.