BergamoScienza e l’occasione digitale
BergamoScienza, gli organizzatori: «Ribaltato il concetto del festival, eventi brevi ma intensi»
Èvero che un festival senza appuntamenti di persona è certamente diverso. Ma è altrettanto vero che gli eventi in versione digitale offrono più di un’occasione a Bergamo Scienza (da domani la diciottesima edizione): ogni incontro può essere rivisto in differita, da tutto il mondo.
Cresciuta tra i miti dell’infanzia, tra Jeeg Robot e Goldrake, canticchiando «si trasforma in un razzo missile/ con circuiti di mille valvole/ tra le stelle sprinta e va», adesso che mancano poche ore perché la sua «Incredible Machine», ovvero il suo robot, si sveli in tutta la sua imponenza, «è gigantesca, lunga almeno 6 metri», Greta Albrigoni, 40 anni e una vita lavorativa al Bergamo Science Center, tradisce tutta l’emozione di un debutto.
La sua Incredible Machine posizionata allo Science Center sarà al centro (da remoto e su piattaforma Zoom) di un laboratorio robotico che farà letteralmente impazzire i ragazzi: «Lo scopo è quello di riuscire a far partire una reazione a catena robotica e per farlo i ragazzi dovranno risolvere una serie di enigmi, quiz e problemi matematici, programmando correttamente le azioni dei piccoli robot. Solo dopo aver raccolto tutte le risposte si potrà innescare in diretta la reazione a catena».
Un sillogismo perfetto con la 18° edizione di BergamoScienza, tutta online. «L’unico modo per andare avanti è tornare a mettere la scienza al centro — afferma la presidente Raffaella Ravasio — non tanto, o non solo, come avanzare della conoscenza che produce nuove soluzioni tecnologiche, ma soprattutto come modo di pensare, comportarsi, scegliere». E chissà, la scelta di un Festival integralmente online potrebbe, come il laboratorio robotico di Greta, innescare un’onda lunga di audience: la modalità di fruizione dei contenuti, in diretta streaming e con la possibilità di visionare il contenuto in tempi successivi, potrebbe riservare delle sorprese. Per dire, gli appuntamenti del prefestival, a fronte di una pur notevole audience in real time (mediamente circa 1.500 contatti a puntata), hanno poi fatto registrare quasi 100 mila visualizzazioni ad evento. L’onda lunga del digitale è anche questa. «La sfida è stata ribaltare l’aspetto concettuale del Festival — afferma Matteo Salvi, responsabile della segreteria organizzativa — passando dai 260 eventi dello scorso anno ad un programma di proposte che potessero essere più brevi e intense possibili, onde evitare il rischio di spegnere lo schermo e dedicarsi ad altro». Il piano digitale, elaborato dal Comitato Organizzativo Scienza e Innovazione, ha imposto appuntamenti non oltre i 40 minuti di durata, senza letture frontali e con giovani divulgatori che arrivano da Superquark+, spin off del noto programma di Piero Angela, che si muoveranno nella cornice del Teatro Sociale.
«Abbiamo voluto mantenere il legame con la città ritornando al Sociale dopo tre anni» conferma Salvi, annunciando anche la presenza virtuale di Bruno Bozzetto, che il 14 ottobre dialogherà con Piero Angela e con Ralph Eggleston, Premio Oscar 2002 per il cortometraggio «Pennuti spennati». Per la serie «Che spettacolo la scienza», altra branca del Festival, la scelta è caduta su esclusivi tour virtuali, per scoprire luoghi solitamente poco accessibili. È il caso dei laboratori del Cern (il 5 ottobre)alla scoperta dell’acceleratore di particelle LHC: un progetto con 3.000 scienziati e ingegneri, appartenenti a 182 istituti di 38 nazioni diverse. O ancora si potranno visitare i laboratori del Metropolitan Museum di New York alla scoperta delle metodologie all’avanguardia per l’analisi di opere d’arte (il 14 ottobre), senza dimenticare anche il legame con Bergamo e il suo territorio. «Sia nei tour che nei laboratori, dove abbiamo a disposizione 22 mila posti virtuali, è garantita l’interattività — puntualizza Salvi —. Con un interessamento che non ha confini e si può estendere anche a livello nazionale». Infine due appuntamenti speciali. Il 15 ottobre ci sarà la possibilità di vedere in azione in tempo reale un hacker esperto (che craccherà in diretta un device per dimostrarne la fragilità). E il giorno dopo il neuroscienziato James Fallon risponderà ad una serie di un inquietante interrogativo: se scopriste che il vostro albero genealogico è pieno di assassini, avreste il coraggio di studiare voi stessi?
I vantaggi Gli eventi si possono seguire anche dopo le dirette: e il pubblico aumenta