Insegnanti a lezione Così le attività del Festival entrano nelle scuole
Per la prima lezione, agli insegnanti (in veste di allievi) ha chiesto di comprare un pesce al mercato, procurarsi una margherita e, se possibile, anche un funghetto. Cose semplici, ma allo stesso tempo straordinarie se toccate, osservate e studiate con occhi diversi. E non conta l’età. «È la scienza, bellezza!» verrebbe da dire, seguendo il filo logico del discorso con cui il professor Michele Marcaccio, bergamasco docente alle scuole medie di Trescore e professore di Didattica delle Scienze all’Università di Bolzano, introduce la novità didattico laboratoriale di questa digital edition di BergamoScienza. Un progetto, totalmente nuovo, pensato e organizzato per venire incontro alla richiesta di formazione delle scuole.
«L’idea nata a giugno era questa — spiega il professore —: docenti esperti che suggeriscono a docenti curiosi idee e modalità per condurre in autonomia attività sperimentali all’interno delle loro classi. Una sorta di webinar attivo che permette la condivisione delle attività da realizzare con gli alunni nelle settimane del Festival, sotto la regia del docente di classe. Si tratta di attività informali, divertenti, coinvolgenti, ripetibili, con materiale povero ma nello stesso tempo rigorose da un punto di vista dei contenuti e dei metodi. Una sperimentazione che definisco “alta”, nel senso proprio del valore scientifico che le attività del Festival hanno sempre proposto».
Ecco dunque che è stato varato il progetto #RaccontamiunaScuola: un team di una quindicina di docenti di Bergamo e provincia, guidati da Marcaccio, ha formato (in remoto) oltre 200 insegnanti delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado sulla didattica non convenzionale, affiancandoli nello sviluppo di attività scientifiche e laboratoriali da svolgere nelle proprie classi durante le 16 giornate del Festival. I concetti sottesi a questa innovativa progettualità erano parecchi: «La ridotta mobilità degli studenti e le emergenze igienicosanitarie — prosegue Marcaccio — le incognite organizzative, l’opportunità di disseminazione di esperienze e buone pratiche e la richiesta di formazione in ambito di didattica della scienza espressa da molti docenti». «Quando conobbi la professoressa Montalcini le chiesi cosa potevo fare nel mio piccolo per migliorare la società, mi disse di lavorare con e per i più piccoli — commenta Raffaella Ravasio, presidente dell’Associazione BergamoScienza —. Il Festival cerca di accendere nei più piccoli il fuoco della passione e della curiosità. Nei prossimi anni ci saranno professioni che oggi nemmeno esistono: in quest’ottica BergamoScienza, con i suoi laboratori, continua a stimolare i ragazzi a porre interrogativi inconsueti, a inventare nuovi modi di pensare, a utilizzare intelligenze multiple e fare scelte consapevoli».
I 200 e passa insegnanti sono ai nastri di partenza e Marcaccio non nasconde l’entusiasmo di una sfida che coinvolgerà qualcosa come 10 mila studenti tra elementari e medie: «I feedback dei docenti che hanno partecipato alla formazione sono stati estremamente positivi. Se sapranno portare questa positività nelle loro classi, con i loro alunni, avremo raggiunto l’obiettivo. BergamoScienza da sempre si contraddistingue per il suo stretto rapporto di collaborazione con le scuole, non solo fruitrici delle attività del festival ma vere e proprie protagoniste attive. Negli anni, il Festival ha dato l’imprinting a una generazione di studenti e insegnanti, comunicando l’efficacia di un paradigma alternativo rispetto a quanto praticato nelle classiche lezioni di scienze — conclude Marcaccio — alla base ci sono sperimentazione e metodo coniugati con divertimento, informalità e valorizzazione dell’errore che, se ben gestito, diventa stimolo e motore per nuove e interessanti scoperte». A proposito: il pesce, così come la margherita, riveleranno alcuni piccoli segreti. Avreste mai pensato che anche una trota può avere i denti e che una margherita è, in realtà, composta da tante margherite in miniatura?
La formazione
Per i maestri un team di 15 docenti. Saranno coinvolti fino a 10 mila studenti