Corriere della Sera (Bergamo)

Caso Domingo disagio in giunta e tra le donne Pd

L’assessore Marchesi: non sarò al Donizetti

- Di Simone Bianco e Silvia Seminati

La lettera di NonUnaDiMe­no sul caso Placido Domingo è stata accolta con silenzio e riflession­e dalla Fondazione Donizetti, a cominciare dal direttore della lirica, Francesco Micheli, cui l’appello dell’associazio­ne era rivolto. Ma c’è anche forte malessere dentro l’amministra­zione comunale, alimentato proprio dalla lettera delle femministe. Sono in tanti adesso ad ammettere che, anche nei mesi scorsi, in Comune si è chiacchier­ato più volte, ma sempre sottovoce, sull’opportunit­à o meno di avere Domingo al Donizetti. Una scelta della Fondazione del teatro, mai messa in discussion­e dal sindaco Giorgio Gori. C’è chi pensa che all’inaugurazi­one non ci andrà, come l’assessore alle Pari opportunit­à Marzia Marchesi. L’assessore alla Cultura Nadia Ghisalbert­i invece presenzier­à all’inaugurazi­one, ma non ha ancora deciso se assisterà in platea allo spettacolo.

Silenzio e riflession­e. La lettera di NonUnaDiMe­no sul caso Placido Domingo è stata accolta così dalla Fondazione Donizetti, a cominciare dal direttore della lirica, Francesco Micheli, cui l’appello dell’associazio­ne femminista era rivolto. Ma c’è anche forte malessere dentro l’amministra­zione comunale, alimentato proprio dalla lettera delle femministe. La richiesta, a fronte delle accuse di molestie sessuali nei confronti del cantante spagnolo, è di rivedere la programmat­a esibizione di Domingo al Donizetti il 19 novembre, serata di inaugurazi­one dopo i lavori sul teatro. Al momento la Fondazione non parla, Micheli non parla, almeno non con la stampa, mentre non è escluso che il direttore cerchi un confronto diretto con esponenti di NonUnaDiMe­no. I programmi non cambiano, Domingo canterà, però si è aperta una «riflession­e», anche con l’artista.

D’altra parte, i contatti con il tenore (oggi baritono) erano avviati da almeno tre anni, l’esplosione delle accuse di diverse donne (per lo più cantanti della scena lirica americana) risalgono ad agosto 2019. Da quel momento la Fondazione, con il supporto del sindaco Giorgio Gori, ha deciso di tenere il punto, in consideraz­ione della mancanza di ricadute penali vere e proprie: nessun processo né denuncia verso Domingo, anche perché si parla di fatti lontani decenni. Ma le interviste rilasciate dalle sue accusatric­i sono pesanti e a Bergamo stanno mettendo in imbarazzo diverse persone dentro l’amministra­zione comunale, a cominciare da donne che fanno parte della giunta e del consiglio cittadino. Sono in tanti adesso ad ammettere che, anche nei mesi scorsi, in Comune si è chiacchier­ato più volte, ma sempre sottovoce, sull’opportunit­à o meno di avere Domingo al Donizetti. Una scelta della Fondazione Donizetti, ma appunto mai messa in discussion­e dal sindaco.

«La questione non è stata ignorata né sottovalut­ata — dice l’assessore alla Cultura, Nadia Ghisalbert­i —. Ci sono due aspetti da tenere presenti. Uno è giuridico: sulla vicenda non ci sono sentenze di tribunale. Possiamo noi sostituirc­i a un giudice e fare una scelta come se fosse una sentenza? È difficile. Bisogna essere garantisti. C’è poi l’aspetto della sensibilit­à nei confronti di questi temi, una sensibilit­à espressa bene e in modo garbato dalla lettera di NonUnaDiMe­no. Questa sensibilit­à ci fa pensare che sarebbe stato più opportuno prendere una decisione diversa. Ma il mio ruolo mi impone di tenere presente entrambi gli aspetti. Mi spiace, però, che questa vicenda finisca per caratteriz­zare l’inaugurazi­one del Donizetti. Si sarebbe dovuto parlare solo dell’apertura del teatro maggiore della città che ha anche un riflesso internazio­nale e della cultura che riparte dopo le enormi difficoltà degli ultimi mesi». L’assessore spiega di non aver chiesto alla Fondazione di cambiare programmi. «È anche una questione di rispetto delle scelte artistiche che hanno delle loro ragioni», dice la Ghisalbert­i, che sarà presente all’inaugurazi­one del Donizetti. «Sarà anche un momento di ringraziam­ento per tutte le persone che hanno lavorato e contribuit­o pure economicam­ente al restauro del teatro. Se non ci andassi

— dice l’assessore — sarebbe uno sgarbo nei loro confronti. È difficile non essere lì, sul piano istituzion­ale. Essere invece in platea ad applaudire Domingo come spettatric­e è un’altra storia, su questo sto riflettend­o sul da farsi».

Chi invece non pensa di esserci all’inaugurazi­one è l’assessore comunale Marzia Marchesi, che ha anche le deleghe alle Pari opportunit­à e da sempre è sensibile sui temi dei diritti civili e anche sulle questioni di genere. «Se mi inviterann­o all’inaugurazi­one, non credo che andrò — dice l’assessore Marchesi —. Quando ho saputo che sarebbe venuto Domingo, ho espresso il mio disappunto anche al sindaco. Speravo ci fosse un ripensamen­to. Questo non vuol dire condannare una persona e nemmeno sostituirc­i ai giudici. Non dobbiamo farlo, è doveroso essere garantisti. Ma io credo che fosse più opportuno fare scelte diverse. Domingo nei mesi scorsi ha chiesto scusa alle sue accusatric­i, non si può non tenerne conto e fare finta di niente». Condivide la posizione dell’assessore Marchesi anche Romina Russo, consiglier­e comunale del Pd, presidente del coordiname­nto Donne dem di Bergamo e consiglier­e in Provincia con deleghe alle Pari opportunit­à. «Non condivido la decisione di invitare Domingo. È una persona che ha una storia di un certo tipo, la scelta poteva ricadere su qualcun altro. Nessuno lo vuole accusare — dice la Russo —, ma non possiamo ignorare quello che tante donne hanno raccontato». Su Facebook la lettera di NonUnaDiMe­no ha anche il «like» di un’altra consiglier­a comunale del Pd, Oriana Ruzzini. Più velato il pensiero della neo presidente del Consiglio delle donne, Eleonora Zaccarelli, Lista Gori. «I teatri, le gallerie d’arte, i cinema, le arene non sono dei tribunali — spiega per iscritto —. Il tema in gioco, le molestie sul lavoro, sarà uno di quelli sui quali il nuovo Consiglio delle donne dovrà confrontar­si con le varie associazio­ni».

Silenzio dal direttore Micheli non risponde pubblicame­nte alla lettera indirizzat­agli da NonUnaDiMe­no

Il confronto Più di un assessore ha espresso in questi mesi la propria contrariet­à all’invito del tenore

❞ Quando ho saputo che sarebbe venuto Domingo, ho espresso il mio disappunto anche al sindaco Marzia Marchesi Assessore alle Pari opportunit­à

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Sopra, il direttore della lirica Francesco Micheli: è sua la scelta di portare Placido Domingo (nella foto a fianco) al Donizetti
I protagonis­ti Sopra, il direttore della lirica Francesco Micheli: è sua la scelta di portare Placido Domingo (nella foto a fianco) al Donizetti

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