Trattoria Brosetti Cucina rispettosa degli ingredienti
Per battezzare la sua insegna si era ispirato alla via (Brosetti, da Broseta) dove in un primo momento aveva progettato di aprire i battenti. Così, anche dopo aver trovato in via Moroni un locale più adatto, Angelo Koyfalas ha deciso di mantenere il nome già coniato. Mamma bergamasca e papà greco, il cuoco patron aveva deciso già anni prima di mettere nel cassetto una laurea in Filmologia per dedicarsi ai fornelli o per dire meglio agli strumenti di cottura vista la lunga esperienza accumulata lavorando nella cucina dimostrativa della Valko-CB Forni e Girarrosti di Bottanuco. Un percorso formativo confluito nel format di Brosetti, trattoria con cucina rispettosa della naturalità e della stagionalità degli ingredienti con particolare vocazione all’utilizzo delle fermentazioni e dei lieviti spontanei (anche il pane è fatto in casa con lievito madre). La tecnica al servizio della ricerca del benessere in piatti che non contengono più di 3-4 materie prime, ciascuna lavorata al fine di esaltarne proprietà di gusto e nutrizionali. Originali e molto ben fatti per una delle insegne recenti più interessanti del panorama cittadino. Un esempio per portata: crudo di ricciola, olivello spinoso e nocciole; tortelli d’anatra, cetriolini, salamoia ed erbe aromatiche; pancia di vitello alla brace, cavolo cappuccio, mora affumicata; sorbetto ai mirtilli, segale e acetosella. Originali anche alcuni aspetti del servizio (le posate «nascoste» nel tavolo) e la selezione dei vini. Prezzi corretti ma su alcune portate la quantità non è generosa.