Alberi sradicati lungo le strade Restano isolate 50 famiglie

Prima la tempesta, con pioggia per ore. Poi, in provincia di Varese, il vento fortissimo che ha sradicato gruppi di piante d’alto fusto lasciando un mare di tronchi sulle strade d’accesso a due borghi in cima alla stessa montagna. Sono quelli di Vararo, nel comune di Cittiglio ( foto), e Casere, a Laveno Mombello, sul monte Sasso del Ferro che si affaccia sul Lago Maggiore, entrambi con 50 nuclei familiari senz’acqua e rimasti al buio, tanto che nella ieri le autorità hanno disposto l’evacuazione in elicottero, aiutati dal soccorso alpino, di cinque malati cronici che necessitano di ossigeno e dialisi. Protezione civile e vigili del fuoco hanno lavorato senza sosta per aprire un varco fra gli alberi caduti «che sono migliaia», ha detto il sindaco di Cittiglio Fabrizio Anzani sul posto assieme al collega di Laveno Luca Santagostino arrivato a piedi dopo due ore e mezzo di mulattiera. «Chiediamo aiuti subito perché stiamo vivendo una calamità naturale. La situazione è drammatica e quello che si vede quassù ricorda le immagini della Val di Fiemme», racconta Anzani. «Mai vista una cosa simile», spiega Alessandro Papini, titolare del ristorante Gigliola, a Casere, che proprio ieri aveva in programma una festa per i 50 anni di attività con oltre cento persone attese. Tutto da rimandare. Intensità e natura del vento potrebbero essere la spiegazione di questa devastazione: quasi 110 chilometri orari nella zona colpita da un vento raro in questa stagione, lo scirocco, «che arriva da sud est e ha “sorpreso“le piante adattatesi nel tempo al favonio, che soffia invece da nord», spiega Paolo Valisa del centro geofisico prealpino. Nella serata di sabato la protezione civile è riuscita ad aprire una via per le emergenze, ma le frazioni resteranno isolate fino a domani. L’attenzione si sposta al Lago Maggiore che ha cominciato ad esondare dopo aver raggiunto la soglia di allerta, con una portata in ingresso che supera di cinque volte quella di deflusso.