Corriere della Sera (Bergamo)

Stazione, disagio in crescita e siringhe Un centro diurno per gli emarginati

Dopo il lockdown il numero delle persone in strada è cresciuto Pesa l’uso di alcol e droghe: distribuit­e 200 siringhe al giorno

- di Silvia Seminati

Per provare a combattere la grave marginalit­à, in città verrà attivato da settimana prossima un nuovo servizio, «Drop in». Un centro diurno con servizio sociosanit­ario (con personale infermieri­stico) e anche educativo. «Apriremo nell’edificio che di sera ospita il Posto Caldo (la mensa gestita dal Servizio Esodo Patronato San Vincenzo, ndr) — spiega l’assessore alle Politiche sociali, Marcella Messina —. È un servizio nuovo per Bergamo. Sarà aperto dalle 9 del mattino fino alle 14 o alle 15, poi gli spazi verranno sanificati e preparati per la cena».

C’è chi vive in strada da anni. E chi ci è finito negli ultimi mesi, messo fuori casa durante il lockdown magari per problemi di droga o alcolismo. Convincere queste persone ad abbandonar­e la strada è complicato, ci vuole tempo per stabilire relazioni e anche fiducia. Poi ci sono gli irriducibi­li, che non cambierann­o mai idea. «Agganciarl­i è difficile — spiega Fabio Defendi, coordinato­re del Servizio Esodo —, ma ancora più faticoso è scardinare le loro dinamiche e provare a costruire un’alternativ­a alla strada, con cui sentono un legame di appartenen­za». Per queste persone verrà attivato da settimana prossima un nuovo servizio, «Drop in». Un centro diurno con servizio sociosanit­ario (con personale infermieri­stico) e anche educativo. «Apriremo nell’edificio che di sera ospita il Posto Caldo (la mensa gestita dal Servizio Esodo Patronato San Vincenzo, ndr) — spiega l’assessore alle Politiche sociali, Marcella Messina —. È un servizio nuovo per Bergamo, non c’era mai stato. Sarà aperto dalle 9 del mattino fino alle 14 o alle 15, poi gli spazi verranno sanificati e preparati per la cena». Difficile se non impossibil­e che le persone arrivino qui da sole. Il grosso del lavoro degli operatori (una decina) sarà per strada, per agganciarl­i. Il progetto è possibile grazie a un bando regionale da 200 mila euro vinto da Comune di Bergamo, Asst Bergamo e tre enti gestori, Cooperativ­a Bessimo, Pugno Aperto e Servizio Esodo. Quei fondi regionali verranno integrati anche da risorse nazionali (e comunali, se ci sarà bisogno).

Chi si occupa di questo progetto conosce bene la strada e le esigenze di chi ci vive. «Negli ultimi mesi — spiega l’assessore — la situazione è pegstile. giorata. C’è, per esempio, chi ha perso il lavoro e si è scoperto povero. Oppure persone che avevano una dipendenza leggera, poi peggiorata durante il lockdown».

L’Unità mobile Network della Cooperativ­a Bessimo, tra gennaio e settembre, ha incontrato 398 persone (325 uomini, 70 donne, 3 trans). E tra queste ci sono 50 nuovi contatti, che prima non avevano mai chiesto aiuto. Anche i numeri danno un’idea di quello che succede per strada. Da gennaio a settembre, sono state distribuit­e alla stazione 46.065 siringhe, in media oltre 5 mila al mese, 170 al giorno. E il Servizio Esodo ogni giorno ha avuto tra i 15 e i 25 contatti significat­ivi. «Quella della stazione è una zona attenziona­ta — spiega l’assessore Messina —. Ci siamo confrontat­i con Brescia, che ha lo stesso problema. La stazione è un luogo di transito, queste persone si spostano di continuo. Però il lavoro lo stiamo facendo, in sinergia con tutti gli altri attori, a partire dalla polizia locale: ognuno ha un mandato e un proprio Sul tema dell’emarginazi­one sociale i servizi ci sono, ma richiedono tempi non immediati e gli esiti non sono sempre tangibili».

Chi arriverà al Drop in potrà lavarsi e anche essere medicato, se ne avrà bisogno. Aprire questo spazio alle Autolinee non è una scelta casuale. «Devi esserci dove queste persone gravitano — spiega l’assessore —. Il Drop in è nella zona della città più frequentat­a da chi vive in strada». L’obiettivo poi è provare a instaurare un percorso con queste persone, per toglierle dalla strada. Un piano tutt’altro che semplice. Spesso chi arriva a un dormitorio ci resta solo qualche giorno, poi ritorna per strada. Al Galgario, per esempio, tra gennaio e settembre gli accessi sono stati 489, ma solo 234 persone hanno intrapreso il percorso dell’accoglienz­a. In totale, tra gennaio e settembre 2020, i dormitori della città hanno ospitato oltre 350 persone. Le mense, invece, hanno distribuit­o oltre 300 pasti al giorno. A quella dei Cappuccini vengono dati circa 160 pasti al giorno, al Posto Caldo 120 e al Nuovo Albergo Popolare 38. «Ci sono padri di famiglia che, per arrivare alla fine del mese, vengono a pranzare alla nostra mensa — racconta fra Riccardo Corti dei Cappuccini —. Ci sono anche imprendito­ri che, negli ultimi mesi, hanno visto fallire la loro azienda. Poi ci sono i tossicodip­endenti, gli emarginati. La situazione è peggiorata. Però la crisi dovuta al Covid ha scatenato anche tanta solidariet­à: moltissima gente ci ha portato generi alimentari da distribuir­e».

Alla Malpensata, sarà l’Opera Bonomelli (che gestisce il Nuovo Albergo Popolare) a provare ad agganciare chi vive ai margini. «Il compito dell’Opera Bonomelli — spiega il direttore del Nuovo Albergo Popolare, Giacomo Invernizzi — non è solo dare risposte assistenzi­ali, ma anche accompagna­re chi ha bisogno verso progetti di autonomia. Alla Malpensata, dove curiamo gli orti, avremo anche il compito di agganciare chi potrebbe essere indirizzat­o ai servizi e alle nostre strutture».

Quella della stazione è una zona attenziona­ta. Sul tema dell’emarginazi­one i servizi ci sono, ma richiedono tempi non immediati e gli esiti non sono sempre tangibili.

Marcella Messina

Assessore alle Politiche sociali

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In tanti scelgono la zona della stazione come rifugio
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Un gruppo dei City Angels di Bergamo in «missione» nella zona delle Autolinee in una foto scattata prima dell’emergenza Covid.
È in questa zona della città che, da settimana prossima, aprirà un nuovo servizio, Drop in, un centro sociosanit­ario per la grave marginalit­à in cui ci sarà anche personale infermieri­stico
Assistenza Un gruppo dei City Angels di Bergamo in «missione» nella zona delle Autolinee in una foto scattata prima dell’emergenza Covid. È in questa zona della città che, da settimana prossima, aprirà un nuovo servizio, Drop in, un centro sociosanit­ario per la grave marginalit­à in cui ci sarà anche personale infermieri­stico
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