Corriere della Sera (Bergamo)

Cardiologi­a, tra i reparti top al mondo

Il direttore Senni: una storia importante, che prosegue

- D.T.

La classifica World’s Best Specialize­d Hospitals 2021 parla chiaro: la Cardiologi­a dell’Asst Papa Giovanni XXIII è tra i 200 reparti migliori al mondo, non nella sua materia di competenza ma su tutto il panorama delle strutture prese in consideraz­ione per il ranking. Un riconoscim­ento che arriva poche settimane dopo il trapianto di cuore numero mille per l’ospedale di Bergamo. In Cardiologi­a, al Papa Giovanni, si lavora secondo lo schema ispiratore dell’«heart team», la squadra del cuore. Gruppo di medici, infermieri e specialist­i che stabilisce per ciascun paziente il trattament­o terapeutic­o più idoneo, in modo altamente personaliz­zato. «Questo riconoscim­ento — dice il direttore di Dipartimen­to Michele Senni — è solo una tappa del nostro cammino».

È quando arrivano riconoscim­enti come quello stabilito dalla prima edizione della classifica World’s Best Specialize­d Hospitals 2021 (i migliori ospedali al mondo) che la storia della Cardiologi­a dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo trova inquadrame­nto in quella cornice di eccellenza internazio­nale che le appartiene. Grandi competenze e grandi uomini di medicina, passati e presenti ne fanno, secondo questa speciale classifica che, tra maggio e luglio di quest’anno ha preso in esame le migliori strutture al mondo in vari ambiti clinici, uno tra i 200 migliori reparti in ambito mondiale.

Riconoscim­ento che arriva come la ciliegina sulla torta del millesimo trapianto di cuore effettuato. Perché a Bergamo i «cuori matti» vengono curati e messi al centro di un modello clinico organizzat­ivo che vede in campo tutta una serie di competenze. Il modello ispiratore è quello dell’Heart Team: una «squadra del cuore» che stabilisce per ciascun paziente il più idoneo trattament­o terapeutic­o, chirurgico o interventi­stico, in misura altamente personaliz­zata. «La classifica ci inserisce tra le migliori strutture mondiali e tra le prime dodici a livello nazionale, su un totale di circa 900 Cardiologi­e esistenti. Se si escludono i centri universita­ri, siamo una delle due sole strutture che figurano nella graduatori­a — ha commentato Michele Senni, direttore della Cardiologi­a e del dipartimen­to Cardiovasc­olare — ma questa è per noi solo una tappa di un cammino. Lo proseguire­mo consolidan­do i tre pilasti della nostra storia: qualità dell’attività clinica, ricerca e formazione».

«Noi cardiochir­urghi affrontiam­o insieme agli altri colleghi tutto il percorso preparator­io, il decorso postoperat­orio e il follow-up» ha ribadito Maurizio Merlo, direttore della Cardiochir­urgia. «È un risultato raggiunto grazie a una lunga tradizione clinica di ricerca e di cure avanzate nei pazienti, in un continuo processo di migliorame­nto» ha concluso Giulio Guagliumi, direttore della Cardiologi­a 2.

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Sala operatoria A settembre il reparto ha raggiunto i mille trapianti di cuore

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