Treviglio, la cena che imbarazza
La giunta di Treviglio sull’incontro alla Fiera, dove si raduneranno 200 persone. Nel futuro spazi sulla logistica
Potrebbe essere la Giunta di Treviglio a coprire i costi della cena per 200 persone che concluderà il convegno del 14 ottobre sullo sviluppo del polo fieristico. Convegno che ha suscitato perplessità per questioni di assembramento e dubbi su chi pagherà. Per il primo problema il Comune ha fatto sapere che in caso di disposizioni di legge potrebbe ripiegare sullo streaming. Per il secondo, dopo aver annunciato che c’era uno sponsor (senza rivelare il nome), ieri ha detto che sarebbe «solo un catering» di formaggi e salumi e che potrebbe finanziarlo la giunta di tasca propria».
Potrebbe essere la giunta di Treviglio a coprire i costi della cena che concluderà il convegno in programma il 14 ottobre sullo sviluppo del polo fieristico e dell’area, considerata strategica, a sud della città. Un convegno che ha suscitato perplessità innanzitutto per l’opportunità di riunire 200 persone in tempi di Covid-19, lasciando tra l’altro un alone di mistero su chi dovesse coprire i costi della cena.
«Va premesso — spiega il sindaco Juri Imeri — che siamo ancora in attesa del decreto del Governo sulle misure di distanziamento anti Covid-19, che potrebbero vietare eventi come il convegno. Per questo motivo l’organizzazione non è ancora stata definita. In questa logica ci siamo già attrezzati, nel peggiore dei casi, per tenerlo a porte chiuse e trasmetterlo in streaming. Invitando degli ospiti a un appuntamento che inizierà alle 20 e terminerà verso le 22, ci è sembrato giusto, come gesto di cortesia, pensare di predisporre un rinfresco che in locandina è indicato come “cena” ma sarebbe un catering a base di prodotti del territorio: formaggi e salumi».
Il sindaco aveva assicurato che non ci saranno costi per il Comune e conferma che si stanno valutando diverse ipotesi. «Abbiamo — dice Imeri
— due o tre idee». Martedì il primo cittadino aveva fatto rientrare tra le ipotesi, appunto, la possibilità di una sponsorizzazione del Distretto agricolo o dei produttori locali. Ma ce n’è anche un’altra. «Potremmo finanziarlo di tasca nostra come è già successo altre volte — spiega Imeri —. Trovo assurdo però concentrare l’attenzione su un aspetto così marginale. Qui stiamo chiamando a raccolta il mondo economico bergamasco e di altre province per un confronto sul futuro della nostra città, che parte proprio dalla fiera e dalla Mezzaluna (l’area tra la ferrovia storica e la Brebemi, ndr)». Al fianco del sindaco, con decisione, anche l’assessore ai Lavori pubblici Basilio Mangano: «Ci aspettiamo che il confronto con i nostri avversari politici avvenga su un’idea di città, non tentando di sviare l’attenzione su una questione secondaria».
Intanto da alcune indiscrezioni emerge che la nuova Fiera di Treviglio non si porrà solo come un polo espositivo, ma sarà una struttura polifunzionale legata allo sviluppo del territorio, in grande trasformazione. E in particolare al mondo della logistica e dei trasporti, che nella zona sta crescendo in modo esponenziale. In questa cornice, so
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prattutto quando i padiglioni aumenteranno, la Fiera punterà a presentarsi come «lo spazio che prima non c’era e adesso c’è». Un contenitore versatile dove, con il coinvolgimento dei vari atenei lombardi, tra cui l’Università di Bergamo, oltre che dei vari attori istituzionali e delle associazioni di categoria, sarà possibile dare vita a modelli di studio, ricerca, formazione e supporto ad alcuni asset. Una struttura in modalità coworking potrà essere utilizzata da società di Information Technology, oltre che dalle stesse università o dalle aziende per «incubare» idee, soluzioni e progettualità a servizio di tutta la filiera della logistica. Una logistic-land che da un lato vede gli insediamenti operativi e dall’altro ne promuove l’innovazione delle componenti.
Non ci sono ancora dettagli definiti perché siamo in attesa del decreto sulle nuove misure anti-Covid Juri Imeri Sindaco di Treviglio