Locali e concerti, strada in salita Il Live tenta di dare l’esempio
La calca, le spinte, gli abbracci sotto il palco e con le mani alzate, per il momento, sono rimandati. Non si torna a pogare (per usare un termine caro ai giovanissimi ma anche a chi ormai non lo è più) ma, dopo sette mesi di silenzio, al Live Club di Trezzo sull’Adda, si ricomincia a fare e ad ascoltare musica dal vivo. Il locale, che per centinaia di bergamaschi è sinonimo di concerti e serate in compagnia, ha deciso di non arrendersi alle restrizioni. E di riaprire, a partire da venerdì 16 ottobre, in una nuova veste.
Si riparte in versione intima e limitata con una capienza media stimata di 320 persone sedute in piccole «isole» (con divanetti di massimo 8 posti), cibo e bevande servite al tavolo e richieste con un’app, prenotazioni obbligatorie sul sito e prevendite online fortemente raccomandate. Una vera rivoluzione, per la clientela ma anche per lo staff di un luogo che nasce «come sala da concerti enorme e senza ostacoli, all’insegna dell’aggregazione — ricorda il direttore generale Fulvio De Rosa —. È una sfida che dobbiamo provare a cogliere per non rinunciare a generare lavoro e mantenere vivo il settore dello spettacolo». Un settore stoppato il 23 febbraio che, ancora oggi,
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stenta a ripartire. «Da marzo a luglio abbiamo perso circa 60 eventi, il calo del fatturato è vicino al 100% — prosegue —. Nelle due società che lavorano al Live e nell’organizzazione di manifestazioni all’esterno, 30 fra dipendenti e stretti collaboratori sono in cassa integrazione o stanno lavorando con un compenso che è un terzo di quello che avevano prima della pandemia. A questi si aggiungono 70-80 collaboratori completamenti fermi». Ma per il direttore non si tratta solo di un«tracollo» economico e occupazionale: dopo mesi di chiusura (e soprattutto nell’ipotesi che le misure restrittive vengano prorogate fino al 2021), «in gioco c’è, da un lato, la fruizione degli spettacoli dal vivo, dall’altro, la continuità della produzione artistica che richiede tempo e coinvolgimento emotivo», precisa. Per questo, anche se «non sarà semplice sostenere le economie con una capienza ridimensionata», è necessario far sapere «che la musica può essere ancora vissuta, con attenzione e spirito di adattamento». Caratteristiche che, De Rosa e il suo gruppo, hanno già dimostrato di avere durante l’estate. Dopo essersi inventati il «Bike-In» (un format di spettacolo con posti distanziati a cui si arrivava in bici), lo hanno esportato a Mantova, garantendo così oltre 50 show. «Il Live Club Limited Edition nasce — dice — portando quell’idea, e l’intento che l’ha generata, al chiuso».
Si riparte quindi il 16 ottobre con l’orchestra Artemania e il suo omaggio a Ennio Morricone e alle colonne sonore delle pellicole di Sergio Leone, il 17 ottobre appuntamento con i Punkreas, che «sono stati capaci di fare l’impossibile: trasformare — anticipa De Rosa — il concerto in un racconto acustico che farà emergere l’anima più intima». Il 24 ottobre sarà la volta di Teo e le veline grasse, mentre il 31 ottobre della Spleen Orchestra. «Stiamo lavorando — continua — al calendario dei prossimi mesi ma l’idea è di proporre anche serate di stand-up comedy e presentazioni di libri». Da grande location a club intimo. Per questo hanno deciso di aprire la struttura «agli operatori culturali, enti ed associazioni del territorio, che — conclude — da sempre organizzano questi eventi e ora, magari, non hanno più uno spazio idoneo».
In calendario anche serate di stand-up comedy e presentazioni di libri Fulvio De Rosa direttore Live
Crisi
Il calo del fatturato del locale è vicino al 100%