Gandi: «Teniamo in città i militari» Stretta sull’alcol
Sicurezza, i nodi. Giro di vite alla Malpensata
Il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Sergio Gandi spiega che, dopo il lockdown, in città sono rimasti 25 militari. «Resteranno fino al 31 dicembre — dice —, e chiediamo restino anche nel 2021». Poi racconta la stretta sulla vendita e il consumo di alcol sul suolo pubblico alla Malpensata.
Tra i cartelli esposti dalla Lega e dal Comitato Bergamo Centro durante il flash mob, uno prendeva di mira il vicesindaco e assessore alla Sicurezza, Sergio Gandi, chiedendone le dimissioni.
Li ha visti quei cartelli? «Ho visto le foto, mi sembra che sul piazzale ci fossero soprattutto militanti della Lega, pochi i cittadini. Sono loro che si sono dimessi in fretta dall’amministrazione di questa città. Io penso che andrò avanti tranquillo fino alla fine del mandato».
La Lega dice che il centro città è diventato un far west. Cosa sta succedendo?
«L’area tra la Malpensata e Porta Nuova è molto delicata, critica. La situazione va tenuta monitorata in modo costante, come stiamo facendo. Credo anche che ci voglia ancora più coordinamento di tutte le forze dell’ordine. Quando Daniele Belotti e Alberto Ribolla (deputati leghisti, ndr) vanno dal prefetto per sollecitare un maggior coordinamento e una maggiore presenza delle forze dell’ordine sembra un evento mondiale. Io ci vado almeno una volta alla settimana a chiedere queste stesse cose. La Prefettura mi ha assicurato che sulla zona della stazione e del centro ci sarà un’attenzione specifica. Un evento come quello di sabato scorso (una lite, di pomeriggio, degenerata in un accoltellamento, ndr) è grave, non deve succedere. Ma tutte le volte che, negli ultimi tempi, si è verificato un episodio grave, si è sempre riusciti a individuare i responsabili, perché scatta subito l’allarme. Quella zona è attenzionata al 110%. Ci sono anche i militari».
Quanti sono quelli in servizio in città?
«Durante il lockdown erano stati dirottati in città i 25 militari impegnati a Orio. Oltre a quelli, ce ne avevano mandati altri 25. Quando è finito il lockdown, 25 militari sono tornati all’aeroporto, gli altri sono rimasti in città. Rimarranno fino al 31 dicembre e noi chiediamo possano stare qui anche nei mesi successivi. Io non dico che non ci sono problemi, ma voglio anche essere ottimista visti anche i dati degli ultimi quattro mesi che mi ha illustrato il questore: vado a memoria, in modo un po’ spannometrico, da giugno a settembre i reati in città sono scesi da 2.500 a circa 2 mila. E i furti in abitazione sono diminuiti del 40%. Non sottovaluto i fenomeni, però credo anche sia sbagliato enfatizzarli».
In piazza, il deputato e consigliere comunale della Lega Alberto Ribolla ha detto che lei sta promettendo da mesi l’arrivo di nuovi agenti della polizia locale che, però, non si sono ancora visti.
«Ci sono tempi tecnici da rispettare. È appena stata stilata la graduatoria, poi bisogna chiedere agli agenti selezionati se accettano, devono eventualmente lasciare il posto che occupavano prima, mettere la divisa, fare la formazione. Magari un consigliere comunale non conosce tutte queste procedure. I leghisti dovrebbero chiederle a chi, nel loro partito, in passato ha fatto l’assessore alla Sicurezza come Cristian Invernizzi e Massimo Bandera: potrebbero spiegare che certe cose non si riescono a fare dall’oggi al domani. Comunque, i primi 7 agenti saranno contrattualizzati il 19 ottobre, poi faranno la formazione ed entreranno in servizio. In totale quelli nuovi saranno 20. Da parte mia c’è la volontà di fare un altro concorso se esauriamo la graduatoria».
A settembre, dopo aver incontrato il Comitato Bergamo Centro, lei aveva detto che una volta assunti tutti i nuovi agenti avreste organizzato un presidio fisso nell’area di piazzale Alpini e dintorni. Quest’idea c’è ancora?
«Sì, quando entreranno tutti in servizio potremo farlo. Da subito, e lo dico dopo averne parlato con la comandante Gabriella Messina, metteremo una pattuglia della polizia locale che tutti i giorni si occuperà di quest'area del centro, ruotando di continuo sulle aree sensibili, dalla stazione a via Paglia, dalla Galleria Fanzago a Porta Nuova. Non dimentichiamoci che, nei prossimi giorni, aprirà alle Autolinee il Drop in, un centro diurno per la grave marginalità: è la risposta giusta per questa zona. Non è certo manganellare i senza fissa dimora la soluzione, ma tentare di agganciarli per provare a toglierli dalla strada, ci vuole tempo. Il metodo che vogliamo usare per piazzale Alpini e dintorni è quello utilizzato per arrivare allo sgombero della Cascina Ponchia: quando le operazioni sono delicate, vanno gestite con la testa».
E poi c’è la Malpensata, un altro posto complicato, che spesso vi dà qualche preoccupazione.
«Per questa zona è appena stata firmata un’ordinanza che vieta, in un’area ampia del quartiere, la vendita di bevande alcoliche tutti i giorni, dalle
❞ La replica alla Lega Dimettermi io? Sono loro che si sono dimessi subito dall’amministrare la città
❞ La presenza dei vigili Metteremo una pattuglia che tutti i giorni si occuperà delle zone sensibili del centro
18 fino alla chiusura degli esercizi coinvolti. È un divieto che, per ora, vale da lunedì (domani, ndr) fino al 12 dicembre e riguarda gli esercizi di vicinato, quelli di somministrazione di alimenti e bevande e le attività artigianali che si trovano nel raggio di 100 metri dall’intersezione della via Zanica con le vie San Giovanni Bosco e Mozart. In questa zona è anche vietata la consumazione di alcolici su aree pubbliche o private a uso pubblico. Per chi non osserva il divieto di vendita sono previste multe fino a 500 euro e possibili sospensioni dell’attività. Multe fino a mille euro invece per chi consuma alcolici in questa zona. Sono provvedimenti coraggiosi e innovativi, non mi risulta si siano mai intraprese soluzioni di questo genere per prevenire eventuali fenomeni di degrado in città. Nei mesi scorsi abbiamo individuato un gruppo di persone che ha iniziato a stazionare nell’area con comportamenti anche molesti acuiti dall’abuso di sostanze alcoliche: in questo modo cerchiamo di migliorare la situazione, anche prestando attenzione alle esigenze degli abitanti del quartiere».