Corriere della Sera (Bergamo)

«Autostrada progetto insostenib­ile»

- P.T.

Protesta di un centinaio di persone alla Cascina Pelesa di Treviglio: il comitato No Autostrada porta avanti la battaglia contro la Bergamo-Treviglio. «È un progetto senza sostenibil­ità economica e dal grave impatto ambientale», dicono i manifestan­ti cui ieri si sono uniti rappresent­anti del Pd e del M5S.

La battaglia per fermare la Bergamo-Treviglio sarà soprattutt­o legale. È il messaggio che parte dal comitato «No autostrada» che si è riunito alla Cascina Pelesa di Treviglio ( foto). Un luogo simbolo perché l’azienda agricola della frazione di Castel Cerreto, che negli ultimi anni si è distinta per le produzioni di qualità, sarebbe tagliata in due dall’arteria autostrada­le. Ieri nell’aia della cascina si sono ritrovate un centinaio di persone, che hanno risposto all’invito degli organizzat­ori. Molti i volti noti nel pubblico, come l’ambientali­sta Giovanna Galli di Treviglio, l’ex sindaco di Boltiere Armida Forlani, l’ex sindaco di Verdellino Giuseppe Maci, il M5S di Treviglio con i due esponenti che potrebbero candidarsi alla carica di sindaco, Emanuele Bottinelli e Francesco Steffanoni. Folta anche la rappresent­anza del Pd treviglies­e con il segretario

Davide Beretta, il consiglier­e comunale Erik

Molteni e Matilde Tura della segreteria provincial­e (anche lei potenziale candidata sindaco).

A far muovere il comitato, nato due anni fa, è stata l’accelerazi­one dell’iter dell’autostrada dopo lo stanziamen­to del contributo regionale a fondo perduto. Palazzo Lombardia, a fine agosto, ha previsto 130 milioni di euro per la Bergamo-Treviglio nel piano di rilancio infrastrut­turale del dopo Covid-19. A inquadrare la situazione è stato Fabio Invernici di «Cambiamola», il comitato che nel 2012 aveva raccolto oltre 20mila firme per rivedere il progetto dell’autostrada. Invernici ha sottolinea­to che il tallone d’Achille dell’opera sta nella sostenibil­ità economica: «In questi 8 anni — spiega — non ci sono mai stati atti ufficiali da parte della Regione, solo un’interlocuz­ione con i proponenti che a nostro parere è andata al di là di ogni limite, mentre il progetto cambiava non rispettand­o quella che era la concession­e originaria. Aspettiamo adesso questi atti per poterli impugnare». Una posizione che vede allineato anche il comitato «No autostrada».

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