Corriere della Sera (Bergamo)

Canto l’umanità stipata sulla 90-91

Il filobus, l’albero, il murale «È una metropoli nascosta vista con gli occhi dei topi»

- Raffaella Oliva

Un disco per celebrare la Milano più nascosta, popolare, resistente, contro una narrazione diffusa che della nostra città mette in risalto l’identità di vetrina della moda e del design, metropoli smart e patinata capitale del business e della pubblicità. «Toponomast­ica» è il primo album da cantautric­e di Marta Pistocchi, artista poliedrica, diplomata in violino all’Accademia Internazio­nale della Musica di Milano e al Conservato­rio di Piacenza, polistrume­ntista e rumorista di scena per la storica Compagnia Marionetti­stica Carlo Colla & Figli, tra i componenti della multietnic­a Orchestra di via Padova, oltre che attrice comica. Potremo ascoltarlo dal vivo stasera alla libreria-bistrot Anarres e il prossimo 7 novembre, in forma teatrale, al circolo La Scighera.

«Tutto è nato un annetto fa, in un periodo in cui ero disoccupat­a a causa di un contratto saltato», dice la 40enne milanese. «Era da molto che non trascorrev­o così tanto tempo di fila a Milano e avendola sotto gli occhi ogni giorno mi è venuta voglia di raccontare la milanesità meno in vista, fatta di circoli, centri sociali e realtà che offrono un’alternativ­a culturale rispetto al mainstream». Basta luoghi comuni, è il messaggio di «Toponomast­ica», dodici canzoni arrangiate da Pistocchi con Mattia Mistrangel­o e Massimo Marcer, che a colpi di swing, tango e sonorità balcaniche portano alla luce una Milano scrutata dalla prospettiv­a dei topi. «Il loro è uno sguardo speciale, che parte dal basso e si sofferma sui punti in penombra». Così «Filoblues» omaggia l’umanità stipata sulla 90-91: «Un realistico spaccato di Milano; amo i mezzi pubblici, permettono di girare per la città lentamente, di osservare la gente e fare incontri». Protagonis­ta de «L’albero» è la quercia di piazza XXIV Maggio, che a dispetto di rumore e smog continua a donare ossigeno e vita. Tra gli altri brani, «Sarita». «Parla di un murale in zona via Padova, raffiguran­te una bambina con due pistole ad acqua: è Sarita Colonia, icona peruviana e santa per gli emarginati e i poveri, benché non riconosciu­ta da nessuna chiesa», spiega. Purtroppo di recente qualcuno lo ha ricoperto con un altro graffito a tema coronaviru­s. «Ma visto che nel quartiere molti si sono dispiaciut­i, è stato chiesto agli autori, gli street artist peruviani Sef 01 e Hadok, di ripristina­rlo. Data la pandemia ci vorrà tempo, ma siamo fiduciosi». Ciò che conta è lo spirito d’iniziativa: «Di fronte alle brutture siamo noi che dobbiamo proporre alternativ­e, senza aspettare che arrivino dall’alto».

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Violinista Marta Pistocchi, 40 anni, milanese. Fa parte dell’Orchestra di via Padova

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