Agricoltura e logistica Una Fiera flessibile tra esposizioni e ricerca
Treviglio, gli asset principali: dalle biomasse ai trasporti
Logistica certo, ma anche e sopratutto, in linea con la vocazione del territorio, agricoltura. Sta per svelarsi con sfaccettature non univoche il concept che animerà la Fiera di Treviglio, «contenitore», come lo sono tutti i quartieri fieristici, da riempire non solo con espositori, ma con idee, contenuti ed elementi di fattibilità rapportati a due elementi cardine: gli spazi e la domanda territoriale. E con un minimo comun denominatore che sarà sotteso a tutta la gestione, affidata a una associazione territoriale di scopo con presenza di qualificati professionisti del settore: la sostenibilità finanziaria e organizzativa.
Per l’attuale esiguità di metratura, ma in previsione dell’allargamento da 1.500 a 5 mila metri quadrati (garantita dai 10 milioni della Regione) non si può parlare di Treviglio come di fiera in senso stretto. Piuttosto si tratterà, già in avvio di operatività, di una infrastruttura multitasking e polivalente dove proprio lo spazio contenuto potrà ottimizzare più attività: espositive, meeting, presentazioni, formazione e congressi. Questa la partenza, con la proiezione di ospitare poi centri di ricerca, start up e scambi sulle principali filiere dell’area interessata, con l’obiettivo di implementare le esposizioni vere e proprie, realizzando così il concetto di «distretto industriale».
Sia per la tradizione secolare di tutta l’area della pianura e anche naturalmente del Trevigliese, sia per la centralità, sull’asse dell’autostrada Brebemi, della stessa Treviglio, in pole position figura l’asset dell’agricoltura. Un lavoro di studio e di analisi sulle potenzialità di mercato ha già messo sul tavolo un ventaglio di idee organizzative che saranno oggetto di approfondimenti di fattibilità.
Il focus, nell’ambito di un’agricoltura in trasformazione, tocca più elementi: dalle coltivazioni per biomasse e biocarburanti all’energia solare e termica, alle tecnologie impiantistiche. Altro filone percorribile riguarda le coltivazioni alternative a basso impatto ambientale, così come tutto il mondo legato alla produzione del vino, della birra e del formaggio. Settori merceologici che saranno affiancati da attività di formazione per gli operatori, in un contesto dove rivendicherà spazio e visibilità anche l’agromeccanico, sulla scia anche in questo caso della storia della Same.
Strettamente connesso al mondo agricolo per via della «catena del freddo» di conservazione e trasporto degli alimenti, è il settore della logistica, che sicuramente costituirà un elemento portante della gestione, così come sono in atto approfondimenti su altri ambiti che intendono valorizzare elementi territoriali specifici: uno, che fa leva sulla grande tradizione delle due ruote con la Bianchi, riguarda la mobilità mentre l’altro strizza l’occhio alla bellezza, dal momento che fra Treviglio e la bassa Lombardia figurano moltissime realtà che operano nel campo della cosmesi.
Fin qui i progetti su cui far quadrare i conti. In elaborazione c’è un business plan dove il pareggio tra entrate e uscite non dovrebbe essere una chimera. E a favorire un virtuosismo finanziario potrebbero essere proprio le (ridotte) dimensioni.
I conti In elaborazione un business plan per far tornare i numeri di entrate e uscite