La Nazionale è un abbraccio tricolore a tutti i bergamaschi
FInisce 1-1 Italia-Olanda, giocata al Gewiss Stadium davanti ai sindaci e alle delegazioni del personale sanitario della provincia, nell’omaggio che la Nazionale ha voluto dare a Bergamo. In gol Pellegrini per gli azzurri e van de Beek per gli orange. Poche ore prima della partita il c.t. Mancini accompagnato da Gianluca Vialli e Lele Oriali, insieme al sindaco Gori e al presidente dell’Atalanta Percassi, hanno ricordato le vittime del Covid con una visita al cimitero monumentale.
A impressionare è quel tricolore che abbraccia tutta la Curva Nord e che osserva le Nazionali di Italia e Olanda, ospiti del Gewiss Stadium per la partita di Nations League, finita 1-1.
Un tricolore enorme. Dall’alto valore simbolico, perché quel bandierone sembra rappresentare tutta l’Italia stretta attorno a Bergamo, legata a una città che, martoriata nei mesi scorsi dal coronavirus, è diventata un’icona. Anche un modello in previsione di tempi — lo dice l’impennata generalizzata di contagi — che ci si augura non siano duri come i mesi di marzo e aprile, ma che saranno difficili. Bergamo è un modello per come ha reagito all’emergenza, con i camion militari costretti a trovare pace alle vittime in altre città; con i malati che hanno riempito le terapie intensive, in questa provincia prima del resto d’Europa; con i turni infiniti del personale sanitario; con la sofferenza, spesso nella solitudine delle proprie mura domestiche, di chi ha perso un familiare, un amico, un conoscente.
Il tutto senza piangersi addosso. E non è un luogo comune riferito al «bergamasco lavoratore e tosto». È la semplice realtà di un’emergenza vissuta in silenzio e con compostezza. Lo stesso silenzio che ha accompagnato, un quarto d’ora prima del fischio d’inizio, la visione del filmato, con il sottofondo musicale di «Rinascerò, Rinascerai», composto da foto di medici e vip che mostrano un foglio con il titolo della canzone di Roby Facchinetti. È la prima botta di emozione per i sindaci, con il tricolore d’ordinanza della fascia sul petto, presenti in tribuna Rinascimento, fresca di restyling (e pure qui, nella scelta di fare accomodare i primi cittadini proprio in quel settore del Gewiss Stadium è qualcosa di simbolico, meglio, di augurante).
Lo stesso silenzio che ha accompagnato, al mattino, le delegazioni di Italia (presenti il c.t. Roberto Mancini, il ca
Invitati
I sindaci, con tricolore d'ordinanza, occupano la Tribuna Rinascimento. L’emozione all’inno
Matteo Magri
Italia-Olanda finisce 1-1, ma la serata resta memorabile per il significato simbolico e l’atmosfera al Gewiss Stadium: un tributo dal calcio ai mesi tragici vissuti dal territorio In mattinata l’omaggio alle vittime del Covid al cimitero L’inno nazionale e i cartelli dei sanitari, invitati d’onore Hateboer sente l’aria di casa e sfodera una bella prestazione
podelegazione Gianluca Vialli e il team manager Gabriele Oriali) e Olanda (il presidente della federazione Just Spee e il segretario generale Gijs de Jong), insieme al sindaco Giorgio Gori e al presidente dell’Atalanta Antonio Percassi, in visita al cimitero monumentale per deporre due corone di fiori in ricordo delle vittime della pandemia; sopra, quattro semplici parole: «A Bergamo, ai bergamaschi» con la firma di tutti gli azzurri.
Le squadre si schierano. La seconda botta d'adrenalina arriva all’inno. Sindaci e personale sanitario in piedi. Occhi lucidi e l’urlo liberatorio: «L’Italia chiamò!». Fischio d’inizio. Hateboer, l’unico conosciuto da queste parti, veleggia a pochi metri dai sindaci. L’atalantino è tra i più pimpanti degli orange. Evidentemente
sente aria di casa. Dopo un quarto d’ora, i primi applausi, per il gol di Pellegrini che sblocca la partita. Poco prima della mezzora la rete del pareggio olandese di van de Beek smorza l’entusiasmo. La partita scivola verso l’intervallo senza sussulti particolari. La ripresa inizia con un «oooh» di dispiacere per l’occasione gettata al vento da Immobile. La gara è equilibrata, perché pure gli olandesi sono pericolosi (miracolo di Donnarumma su Wijnaldum) e finisce in pareggio. Applausi, azzurri sotto la tribuna a salutare il pubblico. Un arrivederci, in attesa di tornare quando lo stadio potrà ospitare non solo «delegazioni», ma ventimila tifosi.