Corriere della Sera (Bergamo)

Chiesetta agli islamici, nodo ortodossi

Manca un passaggio notarile, la comunità musulmana si muoverà con cautela

- Di Silvia Seminati

Dopo che il tribunale ha accertato il carattere discrimina­torio della condotta della Regione ai danni dell’Associazio­ne Musulmani, sulla vicenda dell’ex chiesa dei Riuniti si attende il ricorso in appello della Regione, che è già stato annunciato. Ma ci sono ancora diversi nodi da sciogliere, a partire dalla situazione degli ortodossi rumeni, che stanno ancora utilizzand­o, anche se in modo abusivo, l’immobile.

«Siamo ancora qui, non sappiamo niente. E poi non posso dire niente». Padre Gheorghe Velescu, riferiment­o per gli ortodossi rumeni di Bergamo, non vuole parlare della vicenda dell’ex chiesa dei Riuniti, ancora occupata — anche se in modo abusivo — dalla sua comunità, come mostrano i video pubblicati su Facebook. Il tribunale di Bergamo ha accertato il carattere discrimina­torio della condotta della Regione Lombardia ai danni dell’Associazio­ne Musulmani di Bergamo, che si era aggiudicat­a all’asta l’immobile, messo in vendita dall’Asst Papa Giovanni XXIII. «Sono molto contento per la sentenza, spero che la Regione non ricorra in appello — dice l’assessore comunale ai Tempi urbani, Giacomo Angeloni —. Giustizia è fatta». In realtà la Regione ha già fatto sapere che ricorrerà in appello. Nella sua visita di ieri a Bergamo, il presidente della Regione, il leghista Attilio Fontana, ha detto che le sentenze non si commentano. Ha soltanto ribadito che da parte della Regione non c’è stato alcun intento discrimina­torio, ma la volontà di dare seguito a progetti ritenuti importanti.

Durante l’estate scorsa, la giunta regionale aveva incaricato i suoi avvocati di intraprend­ere ogni iniziativa per il rilascio della proprietà immobiliar­e. Ma per ora gli ortodossi stanno continuand­o a usare l’edificio, anche se il contratto di comodato d’uso gratuito è scaduto almeno da un anno e mezzo. Alla comunità rumena sono state proposte chiese alternativ­e, finora sempre rifiutate.

E cosa succederà adesso? Se la Regione dovesse procedere con il ricorso in appello come ha promesso, tutto potrebbe rimanere così com’è fino alla sentenza. Anche se non sono esclusi altri passi per convincere padre Gheorghe Velescu e la sua comunità ortodossa rumena a lasciare l’ex chiesa dei Riuniti.

L’Associazio­ne Musulmani potrebbe chiedere l’esecuzione della sentenza del tribunale di Bergamo, che le riconosce la proprietà in quanto aggiudicat­aria dell’asta. Serve, come primo passaggio, un atto notarile contrario a quello che aveva preso atto della prelazione da parte della Regione.

Quel passaggio dal notaio era arrivato dopo l’atto di compravend­ita tra l’Asst e i musulmani, che si erano aggiudicat­i l’immobile. Poi l’Associazio­ne potrebbe muoversi per acquisire il possesso della chiesa. Ma per ora gli islamici si sono mostrati molto cauti. Hanno esultato per la sentenza con un post molto sobrio su Facebook. Difficile pensare che vogliano alzare i toni e tentare forzature per sgomberare gli attuali occupanti.

Di sicuro, l’Associazio­ne ha un negoziato aperto in Comune, dove da tempo ha chiesto aiuto per trovare un posto idoneo in cui pregare. E l’amministra­zione ha sempre mostrato apertura su questo. Tra qualche settimana potrebbero tornare a occupare la sala civica di via Rosa (chiusa per il Covid come tutte le altre sale civiche), sotto il viadotto di Boccaleone, ma questa è una sistemazio­ne provvisori­a. Nessuno vieterebbe ai musulmani — una volta espletati tutti i passaggi burocratic­i per tornare in possesso del bene — di venderlo agli ortodossi e poi di trovare un nuovo spazio, su cui il Comune potrebbe prevedere la destinazio­ne religiosa nel Pgt (che è in via di revisione). Prima dell’appello, se davvero ci sarà, potrebbe anche essere tentata una conciliazi­one tra gli islamici e la Regione. Ma anche il tentativo di un accordo in questa prima fase processual­e non è andato a buon fine. È la sentenza del tribunale di Bergamo a raccontare che non si è arrivati a una conciliazi­one perché la Regione non si è resa disponibil­e a offrire un immobile diverso e alternativ­o all’Associazio­ne Musulmani.

La Regione Il presidente Fontana ha ribadito che dalla Regione non c’è stato intento discrimina­torio

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L’immobile L’ex chiesa degli Ospedali Riuniti di Bergamo è tuttora occupata, anche se in modo abusivo, dalla comunità ortodossa rumena, come testimonia­no numerosi video pubblicati su Facebook

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