Corriere della Sera (Bergamo)

Vite da marciapied­e nel focus «Ri-scatti»

- Marta Ghezzi

Qualche immagine è brutale, come quella che ritrae la giovane donna vestita di bianco, con stivali fetish dal tacco altissimo, seduta sul ciglio di una strada, in attesa. È notte, sono i fari delle auto a illuminare la scena, non ci sono dubbi sul tipo di attesa. Altre invece sono tenere, la scena del ballo di Cenerentol­a, la foto scattata in una sala semidesert­a di cinema, oppure sono solo un ritratto di quotidiani­tà: le ali di pollo bruciate sopra a un fornello, il cagnolino di casa addormenta­to sul letto, le extension per i capelli. La fotografia sociale torna al Pac, nell’edizione più forte di sempre: da domani è in mostra «Ri-Scatti, sulle strade delle mercenarie del sesso» (via Palestro 14, ore 9.30-19.30, ingresso libero, fino al 25), progetto promosso dal Comune, è la sesta edizione, con il supporto di Tod’s e curato da Diego Sileo. Le ottanta foto sono state scattate da un gruppo di sette ragazze e di transgende­r che dopo una veloce formazione con i fotogiorna­listi dell’associazio­ne Ri-Scatti Onlus, hanno iniziato a riprendere la loro vita. Foto non patinate, che mostrano senza filtri, senza censura, una realtà scottante: la condizione di schiavitù in cui versano le prostitute dell’hinterland milanese. Tutte le foto sono in vendita, il ricavato sarà devoluto a Lule Onlus che segue le vittime della tratta a sfondo sessuale.

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Senza filtri Sette ex prostitute raccontano la loro realtà

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