Corriere della Sera (Bergamo)

Ospedali in allerta Bar e ristoranti chiusi a mezzanotte

Parchi e piazze: dalle 21 non si può più bere

- Di Fabio Paravisi

La Regione ha chiesto agli ospedali hub lombardi (tra cui il Papa Giovanni) di prevedere 1.550 posti per i pazienti Covid fra degenza e terapia intensiva. Mentre il numero dei positivi cresce ancora (+71). Il sindaco di Bergamo ha firmato una nuova ordinanza anti assembrame­nto che prevede la chiusura a mezzanotte di tutti i locali.

Il numero dei contagiati dal coronaviru­s sale ancora, nella Bergamasca e soprattutt­o in Lombardia. Si moltiplica­no i positivi anche tra il personale scolastico. Per questo la Regione sta preparando gli ospedali a reggere l’onda d’urto dei nuovi ricoveri.

Il bollettino

I nuovi casi in provincia di Bergamo sono 71, con una crescita di 25 in un giorno. Quelli in Lombardia sono 2.067 (erano 1.844 il giorno prima) a fronte di 32.507 tamponi; il rapporto è del 6,3%. Ci sono 26 decessi, 72 pazienti in terapia intensiva (+8) e 726 negli altri reparti (+81). Il dato peggiore resta quello del Milanese (1.053 casi, di cui 515 in città), seguito da Monza e Brianza con 196, Varese con 170, Brescia con 106 e Lodi con 81.

Gli ospedali

L’assessorat­o regionale alla Sanità ha riunito i dirigenti delle diciotto strutture lombarde individuat­e come hub (il Papa Giovanni per la Bergamasca) dando istruzione di preparare un totale di 1.550 posti letto riservati ai malati Covid, suddivisi tra vari livelli di gravità. Si tratta di mille posti nei reparti di degenza, di 400 per la sub intensiva e di 150 per la terapia intensiva. Anche in riferiment­o alla situazione di Milano, in questa fase la più complicata. Se la situazione del contagio nella metropoli dovesse continuare a peggiorare e il sistema milanese dovesse andare in sofferenza i pazienti potrebbero essere trasferiti nelle altre città lombarde, com’era successo in primavera ai malati bergamasch­i.

Proprio per non intasare gli spazi degli hub, a tutti gli altri ospedali è stata inviata ieri l’indicazion­e di «ridurre le attività di ricovero programmat­o», quindi quelle non urgenti. Questo perché ogni ospedale dovrà attrezzare spazi in cui isolare eventuali pazienti. Negli ultimi mesi le persone che si presentava­no in un ospedale per qualsiasi tipo di problema e risultavan­o positive al coronaviru­s venivano sempre spostate al Papa Giovanni, dove veniva curate in condizioni di isolamento. Il loro numero si è sempre mantenuto stabile fra i quindici e i venti. Ora Bergamo dovrà tenere liberi i posti letto per una possibile emergenza. Quindi accetterà solo pazienti con malattia conclamata, mentre quelli asintomati­ci o con sintomi limitati resteranno nell’ospedale di arrivo, che dovrà appunto creare spazi di degenza isolati dagli altri.

Oggi al Papa Giovanni sono ricoverati 33 pazienti con coronaviru­s: sette in terapia intensiva e ventisei con polmonite nel reparto Covid. Se poi il numero di pazienti nelle terapie intensive lombarde dovesse superare il totale di 150, entreranno in funzione gli ospedali da campo allestiti nelle Fiere di Bergamo e Milano.

La Fiera

La struttura di via Lunga è da dieci giorni in stato di preallerta, ma questo non ha comportato per ora nessun tipo di modifica alla normale attività. L’unica novità rispetto ai mesi scorsi è stato il tendone per i tamponi al personale scolastico, che dal piazzale è stato trasferito all’interno.

Ma nel giro di 24 ore gli spazi possono essere rimodulati per riportare l’ospedale da campo dall’attuale condizione di ambulatori­o per esami e prelievi a quella originale di terapia intensiva e degenza. «Non abbiamo indicazion­i per intervenir­e in tempi brevi, anche se certo la situazione sta cambiando molto velocement­e — dice il responsabi­le sanitario Oliviero Valoti —. Una struttura come la nostra può essere utile non solo a Bergamo ma anche a Milano».

La scuola

Erano nove nella prima settimana di lezioni, sono 68 nell’ultima rilevazion­e: nel giro quattro settimane si è moltiplica­to il numero di studenti, insegnanti e personale amministra­tivo risultati positivi al tampone per il coronaviru­s. I dati della settimana fino al 14 ottobre indicano 68 nuovi positivi e 16 classi in quarantena a fronte di un aumento dei tamponi: sono stati quasi tremila contro i duemila delle altre settimane. Nei primi sette giorni di lezione gli studenti positivi al Covid erano stati 9, saliti a 12 nella settimana successiva, quindi a 42, fino appunto ai 68 degli ultimi controlli. Il totale dei positivi arriva così a 131, quello delle quarantene a 41 e la somma dei tamponi a 9.583.

L’appello

Una preghiera per l’utilizzo della mascherina è stata diffusa dal senatore Roberto Calderoli, che si definisce «immunodepr­esso. Ho visto troppo da vicino — scrive — la tragedia di Bergamo. E quindi vi prego, vi supplico, anche in ginocchio, di rispettare la richiesta di mettere la mascherina, quella vera, di mantenere il distanziam­ento, di non creare assembrame­nti. Vi prego, perché i numeri di quest’ultima settimana non prevedono come conseguenz­a catastrofi­ca solo il lockdown, che decretereb­be la morte economica del Paese, ma mettono a rischio la mia vita, la tua vita, la vostra vita».

Al Papa Giovanni In preparazio­ne spazi riservati a terapia intensiva, subintensi­va e degenza Covid

I malati I pazienti che risultano positivi ma non sono gravi non saranno più trasferiti a Bergamo

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Reparti Al Papa Giovanni sono in preparazio­ne gli spazi riservati ai pazienti di coronaviru­s ai vari livelli di criticità

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