Corriere della Sera (Bergamo)

«La fiera non farà concorrenz­a a Bergamo»

Il sindaco Imeri: immaginiam­o un hub per convegni. Mazzoleni: sì a una logica di collaboraz­ione

- Ndr). P.T.

Meno fiera e più hub per convention, smart working e formazione. E soprattutt­o nessuna idea di concorrenz­a a Bergamo, ma una mano tesa per collaborar­e.

Cambia lo storytelli­ng del polo fieristico di Treviglio e lo si è capito innanzitut­to dalla relazione del sindaco Juri Imeri nel convegno promosso dalla sua amministra­zione comunale per segnare il primo passo verso il potenziame­nto della struttura. A renderlo possibile il contributo a fondo perduto arrivato dalla Regione Lombardia a inizio settembre nell’ambito del piano infrastrut­turale per il risono lancio del dopo Covid. Risorse a cui il Comune aggiungerà altri 2 milioni e mezzo e si sommeranno ai già 7 e mezzo spesi negli anni scorsi. Investimen­ti che andranno soprattutt­o sulla fiera, ma non solo (serviranno anche a sistemare la viabilità circostant­e e a realizzare un parco nell’ex cava Vailata). Una fiera che non diventerà solo più grande nei prossimi tre anni ma che, si è capito, cambierà pelle. Un riorientam­ento della mission forse indispensa­bile dopo l’avvio stentato nel 2019 con incassi per solo 39 mila euro e spese per 27 mila.

«L’obiettivo nostro — spiega il sindaco Imeri — non è essere competitiv­i con Bergamo o con altri quartieri fieristici. Vogliamo offrire ai nostri territori un punto di riferiment­o che manca andando a integrare la gamma di servizi per le aziende. Immaginiam­o un sorta di hub per convention, convegni, congressi, per selezionar­e personale. Immaginiam­o questa struttura poi come un incubatore per nuove manifestaz­ioni fieristich­e che qui potranno partire da una piccola dimensione e crescere per poi magari spiccare il volo».

Un messaggio rivolto soprattutt­o al capoluogo, rappresent­ato al convegno dal presidente della Camera di Commercio Carlo Mazzoleni. «Il sistema economico bergamasco — spiega Mazzoleni — è la seconda manifattur­a in Europa e ci dobbiamo confrontar­e con altri sistemi che più infrastrut­turati dal punto di vista fieristico. A oggi ci sono manifestaz­ioni che vorrebbero venire a Bergamo, che però non ha spazi sufficient­i. Credo sia corretto ragionare in una logica di collaboraz­ione che deve allargare anche a Brescia. La Camera di Commercio giocherà il ruolo di driver in questa collaboraz­ione». Tanto più, aggiunge Mazzoleni, «che intorno abbiamo colossi come la fiera di Milano, Verona e Parma mentre la fiera di Bergamo vive un momento di difficoltà aggravato dal fatto che gli spazi sono occupati dall’ospedale (il presidio medico del Papa Giovanni XXIII, attivato per l’emergenza coronaviru­s, Speravamo venissero liberati entro la fine dell’anno, ma non succederà. Per questo andrà pensato un adeguato ristoro e spero la Regione sia sensibile a dare una mano».

L’ospedale da campo «Speravamo venisse smantellat­o a fine anno ma non succederà. Serviranno aiuti»

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Il polo La fiera di Treviglio

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