Corriere della Sera (Bergamo)

L’istruttori­a lampo per l’omicidio dei due cugini

- (mad.ber.)

La scena dell’omicidio è tutta nei filmati delle telecamere di videosorve­glianza. I due cugini Erion e Musli Morina, 20 anni, kossovari, escono dal locale e si incamminan­o verso l’appartamen­to che condividon­o a Calcio. Hanno passato la serata a giocare alle slot machine, già prima di lasciare il bar iniziano a discutere per pochi soldi. Si accapiglia­no. Si allontanan­o e si picchiano di nuovo. Alla fine, è Musli a impugnare un coltello e a colpire l’altro. Poi lo trascina per 65 metri, lo solleva sul parapetto del naviglio e lo spinge di sotto ( foto). Erion morirà annegato. Comunque, secondo il medico legale, non sarebbe sopravviss­uto alla ferita che gli ha perforato il cranio. Era il 17 gennaio scorso. Ieri, il caso è arrivato davanti alla Corte d’Assise presieduta dal giudice Giovanni Petillo (a latere il giudice Laura Garufi) senza passare dall’udienza preliminar­e. È la nuova legge che non prevede riti alternativ­i se le contestazi­oni possono portare all’ergastolo. Con l’aggravante dei futili motivi contestata dal pm Silvia Marchina, l’imputato lo rischia. Dopo il giuramento dei giudici popolari e l’ammissione dei genitori della vittima come parti civili, la Corte ha acquisito gli atti d’indagine e dichiarata conclusa la fase istruttori­a. Per il 20 novembre sono già fissate le conclusion­i. L’avvocato Benedetto Maria Bonomo, che difende Musli, è possibile che punti a fare cadere l’aggravante, vista la lite con botte reciproche.

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