Dopo il viaggio transoceanico, Papu scalda i motori
Tutti in avanti contro una difesa molto organizzata. Nelle pieghe del confronto fra Atalanta e Napoli c’è anche la filosofia dei due allenatori. Gasperini preferisce segnare un gol in più rispetto all’avversario, evitare di speculare sull’eventuale vantaggio ma continuare a tenere alto il ritmo, esasperando l’uno contro uno in ogni luogo del campo. Invece Gattuso si schiera con un 4-3-3 molto chiuso, che preferisce lasciare il pallone agli avversari per poi sfruttare le qualità nelle ripartenze. Una soluzione che contro l’Atalanta ha pagato ai tempi del Milan, quanto Piatek segnò due gol alla Batistuta, un po’ meno la scorsa estate quando gli azzurri vennero battuti 2-0 dalla band Gasp, dicendo addio a eventuali sogni di Coppe e di Campioni. Da una parte le diversità, dall’altro la schiettezza che entrambi i tecnici mettono sul campo e fuori. Nessuno dei due cerca di essere camaleontico, né di arruffianarsi la piazza. Compromessi pochi, gavetta abbastanza: Gasperini ha avuto solo una opportunità con l’Inter, per poi sfondare in provincia. Gattuso è passato dal Palermo di Zamparini aall’Ofi Creta, dove non pagavano gli stipendi fino alla Primavera del Milan. Intanto l’intero organico nerazzurro si è messo al lavoro al Centro Bortolotti di Zingonia. Differenziato per Gollini, mentre Djimsiti, Pasalic e i colombiani hanno svolto lavoro personalizzato. Gomez in gruppo e recuperato. Oggi seduta pomeridiana, l’ultima prima dell’anticipo di sabato.