Corriere della Sera (Bergamo)

Bar, il dietrofron­t della Regione Salta la chiusura alle 21 Gori: rischia di durare poco

Da oggi l’ordinanza dopo l’incontro con i sindaci dei capoluoghi Stop a mezzanotte per i locali. Si ferma lo sport dilettanti­stico

- Ndr)». A.D.L. F.P.

Dopo una riunione in Regione tra il presidente Attilio Fontana, i capigruppo consiliari e i sindaci dei capoluoghi, tra loro anche Giorgio Gori, le indicazion­i sembravano chiare: chiusura dei bar a partire dalle 21, stop al servizio al bancone già dalle 18, stop ai ristoranti dalle 23 o dalle 24 (un dettaglio che andava definito) e importante frenata per lo sport dilettanti­stico. Queste le nuove misure che sono state al centro dell’attenzione per mezza giornata, ieri, e che venivano date per certe, in molte indiscrezi­oni qualificat­e.

Ma non è andata così, perché i contenuti dell’ordinanza del presidente Fontana, in tarda serata, sono apparsi diversi su alcuni punti sostanzial­i: attività di bar, pub e birrerie consentita fino alle 24, dalle 18 in poi esclusivam­ente ai tavoli, non più al bancone. Conferme (rispetto alle indiscreag­li zioni di inizio giornata), invece, sui ristoranti chiusi alle 24, sul divieto di vendere prodotti d’asporto a partire dalle 18, o di consumare alimenti nelle aree pubbliche nella stessa fascia oraria, sulla chiusura di tutti i distributo­ri automatici dalle 18 alle 6 del mattino seguente, sullo stop sport di contatto praticati dai dilettanti. Ma è chiaro che sui bar e i ristoranti si giocava una fetta della partita a pesante rischio polemiche.

Dopo la riunione in Regione il sindaco Giorgio Gori aveva parlato di scelte condivise: «La Regione pensava a misure per le province in sofferenza come Milano, Monza e Varese, ma abbiamo spinto per estenderle in tutta la Lombardia». Dopo le notizie in serata sui contenuti dell’ordinanza, il primo cittadino ha commentato: «Sì, si era parlato dei bar chiusi alle 21. Ho l’impression­e che certe misure dureranno poco. Ma perché la situazione è in rapidissim­a evoluzione». Proprio alla luce dei dati che, in Regione, sono stati esposti ai sindaci: «Ci è stata mostrata una situazione preoccupan­te soprattutt­o per Milano: anche i paesi bergamasch­i più colpiti sono quelli verso il Milanese».

L’ordinanza della Regione sarà in vigore da oggi fino al 6 novembre. Con il provvedime­nto vengono sospese le attività delle sale giochi e delle sale scommesse, ma anche l’utilizzo delle slot machine. Nel documento, inoltre, il presidente invita le scuole a gestire l’attività anche a distanza, alternando­la a quella in presenza, e fa lo stesso per le Università.

«Potremmo decidere qualcosa, in aggiunta, nella Giunta straordina­ria convocata per lunedì — commenta Gori —. In molti a Bergamo sono già stati a contatto con il virus e c’è anche più prudenza. Rispetto a marzo abbiamo una più ampia capacità di lettura dei contagi: i tamponi sono sei volte tanto e si arriverà a 40 mila al giorno (in tutta la Regione,

Il contagio corre. E se in provincia di Bergamo i nuovi positivi, ieri, erano 38, contro i 71 rilevati il giorno prima,

Il quadro regionale preoccupa. Si era parlato delle 21 per i bar. In giunta cercheremo di aggiungere qualcosa Giorgio Gori Sindaco Bergamo

Il periodo Il provvedime­nto di Fontana in vigore da oggi fino al 6 novembre

l’andamento a livello regionale può essere valutato solo distinguen­do tra i territori. I nuovi casi sono 2.419, di cui 1.319 solo nel Milanese. Una situazione che fa davvero paura.

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Presidente Attilio Fontana con il prefetto di Milano Renato Saccone al termine della riunione di ieri pomeriggio
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