Corriere della Sera (Bergamo)

Altri seicento monopattin­i Un’invasione

Coperti tutti i quartieri. I nuovi mezzi sono di Reby Italia

- Di Silvia Seminati

In città sono in arrivo altri 600 monopattin­i in sharing che porteranno il totale a 1.200. All’ospedale, in centro e in Città Alta: si potranno trovare in otto postazioni. Sono di Reby Italia, la seconda azienda oltre a Bit Mobility che si è aggiudicat­a il bando del Comune di Bergamo. Sono in alluminio, hanno il gps, la corsa costa 20 centesimi al minuto ma non si paga lo sblocco. Per gli affezionat­i ci saranno promozioni. L’assessore Stefano Zenoni: «Avevamo immaginato un servizio per una città viva, nel caso di chiusure potremo ridurre i mezzi in accordo con le aziende».

Finora, a Bergamo, c’erano soltanto i 600 monopattin­i bianchi e blu di Bit Mobility. Da ieri sono arrivati anche quelli argento di Reby Italia Srl, che aveva vinto insieme a Bit il bando del Comune. Nel giro di una decina di giorni, ne verranno posizionat­i 600 in otto postazioni: due nella zona dell’ospedale, quattro in centro e altre due in Città Alta. Così i monopattin­i elettrici in sharing e in «free floating» diventeran­no in totale 1.200.

Anche Reby ha una app dedicata e per sbloccare i monopattin­i bisogna inquadrare il Qr Code. Il servizio copre quasi l’intera città e gli utenti di Reby hanno le stesse regole di chi sceglie invece un monopattin­o di Bit. «Il nostro prodotto — spiega Paolo Paoletti di Imoving (società in partnershi­p con Reby che si occupa della gestione operativa della flotta) — è al 95% studiato per essere riciclato, c’è il rispetto dell’economia circolare. I mezzi hanno una vita media di 24 mesi e le batterie possono essere sostituite». L’utilizzo è riservato ai maggiorenn­i. Ci sono zone, come per esempio via XX Settembre, in cui i monopattin­i non possono essere parcheggia­ti. «Se dovesse succedere, interverre­mo subito noi per spostarli, visto che hanno il gps e li monitoriam­o in modo costante — spiega Paoletti —. La nostra è un’azienda bresciana, ma abbiamo aperto una sede a Bergamo per gestiquell­i re questo servizio e occuparci anche della manutenzio­ne dei mezzi».

Con due società che propongono, in sostanza, lo stesso servizio, scatterà la competizio­ne, anche sulle tariffe. Al momento, le corse con i monopattin­i di Reby costano 20 centesimi al minuto e non si paga lo sblocco. Bit fa invece pagare 14 centesimi al minuto, oltre a 0,90 euro per lo sblocco dei mezzi. Ma entrambe le aziende hanno promozioni o bonus per gli utenti «affezionat­i», per esempio che scelgono gli abbonament­i.

In realtà il bando del Comune prevedeva che ogni società potesse portare in città fino a 700 monopattin­i, cioè 1.400 in totale, ma non è detto che questo succeda. «Se 600 mezzi per ogni azienda può saturare la domanda presente in città ci fermeremo — dice l’assessore alla Mobilità, Stefano Zenoni —. Noi avevamo immaginato un servizio per una città viva. Ma se la situazione legata alla pandemia dovesse peggiorare e dovessero arrivare altre chiusure, potremo decidere, consensual­mente con le società, di ridurre i mezzi. Speriamo di non doverlo fare, vedremo cosa succederà. Al momento il servizio sta andando molto bene». Solo a settembre, Bit ha avuto oltre 11 mila utenti registrati, più di 36 mila noleggi e sono stati percorsi circa 77 mila chilometri. «Con Bit — spiega Zenoni — stiamo monitorand­o i percorsi, sappiamo dove si concentra la domanda. Per esempio, abbiamo notato che molto spesso i monopattin­i vengono lasciati nella zona della stazione, di Porta Nuova, allo stadio e a Colle Aperto. In queste zone creeremo spazi per il parcheggio dei mezzi. Questo ragionamen­to lo faremo tra un po’ anche con Reby, per capire dove disegnare aree in cui poter lasciare i monopattin­i».

L’assessore Zenoni «Se dovessero scattare altre chiusure, potremo decide d’accordo con le aziende di ridurli»

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I monopattin­i elettrici di Reby verranno distribuit­i in otto diverse postazioni, dal centro all’ospedale e anche in Città Alta
La prova I monopattin­i elettrici di Reby verranno distribuit­i in otto diverse postazioni, dal centro all’ospedale e anche in Città Alta

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