Corriere della Sera (Bergamo)

Piscine e palestre, la lunga attesa «Ridicolo, rispettiam­o le regole»

Palestre, i gestori: trattati come bambini dell’asilo

- Paravisi

Sette lunghi giorni tengono in sospeso palestre e piscine, messe sotto esame dal governo per stabilire se hanno le carte in regola o devono chiudere. In Bergamasca sono 400 impianti sportivi, 60 privati e gli altri comunali. «È ridicolo, rispettiam­o le regole — sbottano i gestori —, ci trattano come bambini dell’asilo». Dopo le perdite in primavera, dicono, sono a rischio posti di lavoro.

Uno dice che «è ridicolo», un altro che si sente «trattato come i bambini dell’asilo ai quali si promette la ricompensa se fanno i bravi». Insomma, i gestori di piscine e palestre non hanno preso bene le parole del presidente del Consiglio, che domenica sera ha spiegato che potranno restare aperte ancora una settimana, dopo di che si valuterà. Una spada di Damocle che pende su 400 impianti sportivi bergamasch­i: 60 piscine e palestre private, il resto strutture comunali.

«Ma valutare cosa, non si capisce — si chiede Giuseppe Troncana, che con la sua Spazio Sport One ha costruito e gestisce le piscine di Alzano, Osio Sotto e Palazzolo —. Noi ci troviamo nel cuore dell’epidemia, quindi siamo particolar­mente sensibili all’argomento. Abbiamo riaperto in giugno e da allora ci sono stati sei o sette ispezioni tra Asl e Comune e le abbiamo sempre superate senza problemi. Io conosco solo impianti che seguono rigidament­e il protocollo,

❞ Ci trattano come bambini da premiare se fanno i bravi. Ma da giugno stiamo facendo anche più di quanto ci è stato chiesto Alberto Gamba Sportpiù

poi per carità l’Italia è lunga ma non bisognereb­be colpire chi rispetta le regole e chi non lo fa. Questa cosa è ridicola, soprattutt­o se poi si vedono tutte quelle persone ammassate davanti ai bar per l’aperitivo. Lì i controlli non li fanno».

A sentirsi paragonare ai bambini cattivi è Alberto Gamba, che oltre a essere fra i proprietar­i dello Sportpiù di Curno, con 120 dipendenti e 13.000 iscritti, è anche responsabi­le provincial­e dell’Associazio­ne nazionale impianti per il fitness. «Abbiamo riaperto il 1° giugno introducen­do misure anche più severe di quelle previste dai protocolli, a partire dai termoscann­er — spiega —. Ci sono nove ricambi d’aria in un’ora, sanificazi­oni più volte al giorno, distanziam­enti fra i macchinari che vengono sanificati dopo ogni utilizzo. Siaspetto mo un’attività basata sullo sport, che è salute e rafforza il sistema immunitari­o. Ma alcune gestori di piscine comunali sopravvivo­no grazie a stanziamen­ti straordina­ri delle amministra­zioni. Abbiamo già perso tanti iscritti in questi mesi, ora è ovvio che con questa incertezza sull’apertura non verrà nessuno a iscriversi». «La gente dalle nostre parti ha ancora paura, io ho perso il 50-60% dei clienti ri

a prima — aggiunge Troncana —. Ora c’è questo provvedime­nto che oltretutto mette insieme piscine e palestre, strutture e attività profondame­nte diverse».

Sono dotati sia di piscina che palestra i centri gestite dal Csc di Roberto Bogazzi, a Casnigo e Rovetta: «Abbiamo chiuso la mattina del 24 febbraio, c’era gente che doveva entrare ma ci siamo trovati a carabinier­i, poi abbiamo riaperto più tardi di altri». I tremila iscritti si sono dimezzati («per i mesi di chiusura abbiamo dato dei voucher, cosa che è costata»), i ragazzi delle scuole sono scesi da 5.500 a 870. «Questo è l’ennesimo regalo che arriva dall’alto — commenta —. Noi rispettiam­o ogni norma e i controlli lo dimostrano. Ma si è creato un clima di paura. Ho un centinaio di dipendenti, e se ci dovessero richiudere ho paura che dovremmo lasciarne andare una trentina, ed è gente con noi da vent’anni».

❞ L’ennesimo regalo dall’alto. Abbiamo già perso metà clienti. Con un’altra chiusura dovrò lasciare a casa qualcuno Roberto Bogazzi Csc

 ??  ?? Rovetta Misure di igiene installate nella piscina
Rovetta Misure di igiene installate nella piscina
 ??  ?? Curno Sanificazi­one degli attrezzi
Curno Sanificazi­one degli attrezzi

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