Corriere della Sera (Bergamo)

Si autopulisc­ono. Costo: 50 centesimi. E con la carta regionale dei servizi l’accesso è gratis

Due bagni pubblici aperti in via Tiraboschi

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Due bagni pubblici nel cuore di Bergamo, a due passi da Porta Nuova (a sinistra dei propilei, se si arriva dalla stazione). Si trovano nei locali da tempo vuoti, dove anni fa c’erano gli uffici dell’Atb e poi del Comune. Palazzo Frizzoni ha fatto i lavori (da 300 mila euro) e da ieri ha aperto i locali. Un servizio disponibil­e dalle 8 alle 20 per i cittadini e i turisti, che dovrebbero aumentare nel 2023, con Bergamo Capitale della Cultura insieme a Brescia.

Per chi ha la carta regionale dei servizi l’ingresso è gratuito. Tutti gli altri possono entrare pagando 50 centesimi. Una cifra minima, per provare a responsabi­lizzare gli utenti ed evitare un uso improprio dei bagni che sono automatizz­ati e si autopulisc­ono.

Dall’antibagno, dove c’è un lavamani automatizz­ato, si accede tramite porte scorrevoli ai due bagni, che sono identici. «Sono dotati di tutti i requisiti per essere utilizzati — spiega l’amministra­zione comunale — da utenze diversamen­te abili. Sono completame­nte automatizz­ati e igienizzat­i dopo ogni utilizzo». L’obiettivo è fare in modo che gli utenti non abbiano bisogno di toccare maniglie, porte e rubinetti e sia garantita l’igiene. È anche disponibil­e un totem con attrezzatu­ra dedicata alle persone con stomia.

«Abbiamo pensato a nuovi bagni pubblici per la città, per i cittadini e gli ospiti del territorio, senza distinzion­i di genere o di abilità, per tutti — dice l’assessore ai Lavori pubblici, Marco Brembilla —. Li abbiamo voluti nel cuore della città, affacciati su una via Tiraboschi recentemen­te rinnovata e che rappresent­a un punto nevralgico e particolar­mente vivace della viabilità pubblica e privata. Credo sia un progetto dal forte valore civico e sociale, anche se sviluppato su spazi ridotti e contenuti: il progettist­a ha voluto richiamare le strutture ai servizi per l’igiene e la pulizia dei cittadini che, nella prima metà del secolo scorso, vennero realizzati nelle città italiane, tra cui anche Bergamo con il Diurno sotto piazza Dante. Erano spazi di nobili intenzioni e molto spesso di raffinato gusto estetico, segno di un’epoca che non c’è più. Allo stato attuale, ad eccezione di quelli della stazione e di Palazzo Frizzoni, non esistono bagni pubblici nel centro città: sono certo che i nostri concittadi­ni sapranno apprezzare».

Nelle prossime settimane, il Comune aprirà bagni pubblici anche in via Mario Lupo, in Città Alta.

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In centro La serranda verrà abbassata durante la chiusura

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