Sgomberi e riparazioni a prezzi calmierati (con le donazioni)
Un «contact center» (gratuito e attivo da lunedì a venerdì col numero unico 3452397560) e un sito (www.bgcittavicina.it) ai quali rivolgersi per affrontare sgomberi, pulizie, manutenzioni, sistemare piccoli guasti o il giardino. Il tutto a prezzi calmierati. E con la sicurezza che a rispondere sono professionisti fidati, attenti ai bisogni delle persone perché a volte, dietro a una richiesta concreta, possono esserci difficoltà più ampie o anche solo un desiderio di ascolto e vicinanza. «Helpline Bergamo Città Vicina», il servizio ideato dal consorzio Sol.Co Città Aperta nel 2021, è tutto questo. Nato per migliorare la qualità quotidiana dei cittadini ma anche per contrastare fenomeni di isolamento, impoverimento o di perdita dell’autonomia
individuale, «garantisce — dice Matteo Taramelli, responsabile di zona di Sol.co Città Aperta — un ascolto sicuro e privo di pregiudizi, orientato alla ricerca di soluzioni per chi ha bisogno di assistenza. È infatti possibile ricevere informazioni e orientamento, ma anche richiedere servizi specifici per la casa». Avviato durante la pandemia e rivolto inizialmente agli anziani, oggi «Helpline - Bergamo Città Vicina» prosegue per tutta la cittadinanza grazie all’impegno diretto della cooperativa Ruah e al contributo del «crowdfunding» civico promosso dall’associazione Bergamo Smart City & Community. «La cittadinanza può fare piccole donazioni a progetti che nascono dal basso. Una volta raggiunto il 60% della raccolta fondi, la restante parte viene messa dall’associazione», spiega il suo presidente, nonché assessore all’Innovazione, Giacomo Angeloni. In questo caso l’investimento era di circa 11 mila euro, «dei quali 7 mila sono stati raccolti tra i cittadini sulla piattaforma Kendoo, mentre i restanti 4 mila sono stati stanziati da Bergamo Smart City grazie al sostegno dell’Associazione Homo, di Fondazione Mia e di BOF», prosegue Angeloni che ieri ha consegnato un assegno simbolico al consorzio, a testimonianza del contributo donato. Il servizio, in realtà, funge anche «da antenna, agganciando bisogni e rilanciando le richieste ad altri», precisa Taramelli. «Ora come ora garantiamo servizi per la casa ma — assicura Daniela Meridda, presidente della Ruah —, quando percepiamo esigenze di altra natura, non riagganciamo il telefono: indirizziamo le persone verso chi può aiutarle o cerchiamo una soluzione nelle altre cooperative del consorzio».