Corriere della Sera (Brescia)

Il mito Tepa pronto a rinascere «Vogliamo ripartire da Rudiano» Anni Settanta, la scarpa dei calciatori

Il marchio ricomprato dalla famiglia Riva, a settembre i nuovi prodotti

- Vittorio Cerdelli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Rinasce Tepa Sport, ci riprovano come negli anni di Bonimba » . A Rudiano, la voce si è sparsa nelle trattorie con menù a prezzo fisso con la potenza di un destro del bomber di Mantova. Ai piedi portava le Tepa, storico marchio fondato nel 1952 sulla riva destra dell’Oglio dai fratelli Rino, Battista e Paolo Riva. I più giovani non credono alla resurrezio­ne, gli altri ricordano con malinconia i leggendari anni ’70 e ricomincia­no a sognare. Ci lavoravano in 250 nei tre stabilimen­ti della Tepa Sport dei fratelli Riva, imprendito­ri vecchio stampo e gelosi custodi di un’azienda che vestiva da cima a fondo campioni immortali come Eusebio, Riva, Zoff e Facchetti e faceva le scarpe a intere squadre come Inter, Juventus, Milan e Napoli. Una realtà di successo, 10mila pezzi prodotti ogni giorno e copertine assicurate, ma il sogno dura fino alla prima metà degli anni ‘80. Favorita dalla globalizza­zione e da produzioni dal prezzo minore, l’entrata in scena dei colossi Nike, Adidas e Puma mette in ginocchio i Riva, l’azienda fallisce nel 1985.

A far rinascere il mito di Tepa e della «V» bianca che tanto ricorda la maglia delle Rondinelle ci hanno provato in tanti. Un pool di imprendito­ri lombardi nei primi mesi del nuovo millennio, la milanese Rhino Group nel 2008, la Brandery di Castel Maggiore, provincia di Bologna con la Novatio di Rivolta d’Adda nel 2011. Fallimenti e debacle degni della waterloo italiana alla finale di Messico 70. Da una parte operazioni nostalgia di breve durata e con produzioni delocalizz­ate all’estero o in ogni parte d’Italia, dall’altra gli azzurri e le loro Tepa ai piedi schiacciat­i dal Brasile di Pelè e Rivelino. Perdite, poche scarpe vendute e encefalogr­amma piatto: Tepa è morta. Nella inverno 2014, Rino Riva, uno dei tre fondatori storici, Nata nel 1952, a Rudiano, grazie ai fratelli Riva (sopra) Tepa negli anni ‘70 è diventato un mito indossato da Zoff, Riva (in alto), Facchetti, Bettega, Savoldi. non si rassegna e chiama Giulio, lontano parente e commercial­ista. «Quanto costa rilevare il marchio dalla società bolognese in liquidazio­ne?». Telefoni roventi e parenti in affari. Eugenio, figlio di Battista, resta fuori causa per seguire il suo negozio di articoli sportivi a Cologne; Mariano sogna con il padre Rino. Rilevano il marchio, rifondano la società ufficializ­zando l’atto notarile a maggio 2015. «Al 99,9% la sede sociale sarà a Rudiano e a Rudiano produrremo i campioni delle nuove Tepa. C’è bisogno di posti di lavoro», annuncia Giulio Riva, regista della nuova resurrezio­ne.

In paese sono tutti curiosi, qualcuno riavvolge il nastro agli anni d’oro. «Non ci sarà la riacquisiz­ione dello stabilimen­to storico, l’azienda si trasferirà in una nuova sede » , precisa il commercial­ista. Per non capitolare, sarà necessario evitare gli errori degli investitor­i degli ultimi vent’anni. «Non si tratterà di una semplice “operazione nostalgia”, l’azienda inizierà a produrre i modelli più famosi del passato durante l’estate, che andranno nelle vetrine già a settembre, per poi lanciare sul mercato scarpe nuove e pensate per gli sportivi di oggi — continua Riva — Perché il rilancio non fallirà? Oltre al fascino del marchio questa volta c’è anche la tradizione famigliare». Dna imprendito­riale e sete di rivincita sognando la seconda vita di Bonimba. «I Riva hanno inventato questo brand e vogliono tornare a fare le cose in grande, non ci sono altri investitor­i, è tutto in famiglia». La nuova Tepa punterà a un prodotto di nicchia per un target medio-alto. «La produzione non sarà quella dei colossi dello sport, il brand entrerà nel mercato della qualità». I campionari sono già stati predispost­i, il futuro è tutto da scrivere.

 Non solo operazione nostalgia, oltre al marchio c’è il dna familiare A Rudiano produrremo i campioni delle nuove Tepa Giulio Riva

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