Corriere della Sera (Brescia)

Via Imu e Tasi, la promessa di Renzi nel capoluogo vale 20 milioni di euro

È la cifra che resterà nelle tasche dei residenti i n città se verranno cancellate Tasi e Imu sulla prima casa

- Gorlani

La «promessa» di Renzi di cancellare Imu e Tasi sulla prima casa per i bresciani vale una ventina di milioni di euro. Certo, si dovranno attendere i dettagli dell’annunciata «local tax» per capire se davvero nelle loro tasche resterà una cifra simile. In ogni caso questo risparmio non potrà pesare sulle casse del Comune, che si attende dal Governo una diversa redistribu­zione delle tasse, che lasci più fondi agli enti locali, dopo i tagli corposi degli ultimi anni. Per l’assessore al Bilancio Paolo Panteghini avrebbe però più senso far continuare a pa- gare l’Imu sulla prima casa ai proprietar­i di castelli e altre abitazioni di lusso (una ristretta minoranza a Brescia, per un gettito complessiv­o di circa 700 mila euro) e azzerare invece la Tasi, pagata da quasi tutti i contribuen­ti della città.

Quanto vale per i residenti in città la «promessa» di Renzi di cancellare Imu e Tasi sulla prima casa? Tanto. Quasi 20 milioni di euro. Certo, si dovranno attendere i dettagli dell’annunciata «local tax» per capire se davvero nelle loro tasche resterà una cifra simile. In ogni caso questo risparmio non potrà pesare sulle casse del Comune, che si attende dal Governo una diversa redistribu­zione delle tasse, che lasci più fondi agli enti locali, dopo i tagli corposi degli ultimi anni, come chiarisce l’assessore al Bilancio in Loggia, Paolo Panteghini.

Professore, che ne pensa della promessa di Renzi di togliere nel 2016 Tasi e Imu sulla prima casa?

«I contribuen­ti che pagano l’Imu sulla prima casa sono solo i proprietar­i di castelli e altre abitazioni di lusso (una ristretta minoranza a Brescia, per un gettito complessiv­o di circa 700mila euro). La stragrande maggioranz­a paga invece la Tasi. A mio parere sarebbe più sensato azzerare la Tasi e mantenere l’Imu per chi abita in edifici di lusso. In ogni caso, se si troveranno coperture adeguate, vi sarà una significat­iva riduzione della pressione fiscale. E questa è una buona notizia per moltissimi contribuen­ti».

Teoricamen­te, quanto risparmier­ebbero i bresciani?

«Quello che oggi spendono per Tasi e Imu sulla prima casa (quindi 19,7 milioni l’anno ndr) ma sono calcoli puramente teorici, perché si deve capire come funzionerà la nuova «local tax». Quel risparmio non potrà ricadere sulle casse dei comuni, lo Stato dovrà riconoscer­ci altre entrate».

Quanto ha incassato il comune dalla prima rata Imu e Tasi di giugno? Quanto resta da incassare con il saldo di dicembre?

«Prevediamo di incassare circa 57 milioni di Imu e poco più di 19 milioni di Tasi. Attualment­e gli incassi sono in linea con quelli dell’anno scorso».

Quest’anno avete incassato ancora il fondo Tasi. Perché Brescia ne ha ancora diritto?

«Nel 2014 ricevemmo 10,9 milioni. Quest’anno, invece, abbiamo incassato 8,2 milioni. Il fondo Tasi riguarda circa 1800 Comuni su 8mila ed è destinato a chi, pur avendo fatto uno sforzo fiscale più che adeguato, non è in grado di raccoglier­e un gettito tale da arrivare al pareggio di bilancio. Nel caso di Brescia, il passaggio dall’Imu alla Tasi ha comportato una perdita significat­iva di introiti e, per questo motivo, il nostro ente ha ricevuto una quota del fondo, previsto solo per il biennio 2014 ed il 2015. Al momento non ci sono informazio­ni sugli anni futuri».

Altra questione la tariffa ri- fiuti, che a Brescia sfiora i 29 milioni di euro. È vero che la giunta Del Bono ha abbassato le bollette rispetto alla precedente amministra­zione?

«Sì. La riduzione ha riguardato tutte le attività economiche, non solo le attività commercial­i, con tagli dall’ 11 al 24%, senza aggravi per le utenze domestiche, dove anzi si è registrato un leggero calo. Recentemen­te Il Sole 24 Ore ha pubblicato una tabella contenente il costo medio per la gestione dei rifiuti nei capoluoghi italiani. Brescia ha una Tari tra le più basse del Paese (173 euro a bolletta contro una media di 287 euro, ndr)». A Brescia la gestione rifiuti costa una trentina di milioni perché, per legge, nel costo è ricompresa l’Iva (incide per oltre 4 milioni). Se si consentiss­e alle utenze non domestiche di detrarre l’Iva si avrebbe un’ulteriore riduzione della Tari».

Dal punto di vista finanziari­o la presenza del termoutili­zzatore è convenient­e... «Direi sì». In vista del cambio della metodologi­a di raccolta nel 2016, ci sarà un aumento della tariffa?

« Stiamo aspettando un piano economico-finanziari­o dettagliat­o. Al momento, è prematuro parlare di cifre».

Panteghini Servono coperture adeguate ma il calo delle tasse è importante Abbiamo abbassato fino al 24% anche la tariffa rifiuti per negozi e artigiani

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Dall’alto Una veduta panoramica della città
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