Corriere della Sera (Brescia)

«L’autre» di Santi trasforma la città in un grande set

È il titolo del cortometra­ggio del giovane regista 25enne, già vincitore di un concorso un anno fa

- di Maria Paola Pasini

La regia è la sua passione. Sin da quando era bambino e si divertiva a riprendere i suoi compagni di classe con la telecamera. Oggi a 25 anni, Marco Santi, bresciano, non ha ancora smesso si raccontare storie per immagini e ha concluso in questi giorni di girare un «corto» ambientato tra Brescia, Rezzato e Botticino. Un progetto promoziona­le che potrebbe servire ad attirare l’attenzione di qualche casa produttric­e. Insomma questa esperienza potrebbe aiutarlo a fare il grande salto. Lo scorso anno Marco ha vinto il concorso «Brescia da girare» con un corto dedicato alla città e anche altri premi. Con la macchina da presa ci sa fare e questa volta si è cimentato in una storia dal titolo enigmatico «L’autre», il racconto di una notte trascorsa tra un bar, il luna park e le strade di Brescia. Protagonis­ti due trentenni, un ragazzo e una ragazza, Leon e Sielina, che in passato hanno avuto una relazione. Sempre sul crinale tra atmosfera onirica e realtà sfuggente, i due protagonis­ti trascorron­o i dieci minuti del corto alla perenne ricerca di un riferiment­o, di un baricentro, di se stessi. Il finale, un po’ inaspettat­o, riconduce ad una dimensione banalmente terrena. Le location sono tutte bresciane, un bar del centro, le vie della movida, il luna park, anche il parco di Bacco a Rezzato, la chiesa parrocchia­le di Botticino. La regia del corto è tutta nelle mani di Marco Santi che ha scritto anche la sceneggiat­ura insieme a Costanza Danelon, direttore della fotografia Francesco Andreoli, attori protagonis­ti: Vatiti, lerio Ameli e Giulia Debè. «È stata una bellissima esperienza – spiegano Marco e Costanza, amici da anni e in piena sintonia creativa – sul set c’erano fino a 15 persone. Per tutti e quattro i giorni in cui abbiamo girato c’è sempre stata armonia. Ci siamo diverma nonostante le levatacce». E ora? «Ora il montaggio. Il lavoro potrebbe essere pronto per metà settembre». E poi via per una nuova avventura. Che «L’autre» sia il primo di una lunga e fortunata serie.

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