Corriere della Sera (Brescia)

Ripiego necessario ma è un’incognita Sarà un’annata dura

- Di Carlos Passerini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Malgrado i 33 anni abbondanti, Alex Geijo resta un vecchio quesito irrisolto, un mistero di attaccante. Nel gennaio 2010, per intenderci, quando aveva 28 anni l’Udinese sborsò per lui 2,5 milioni, mentre oggi la sua valutazion­e secondo Transferma­rkt non supera i 300mila euro: colpa dei pochi gol (5 negli ultimi 3 anni) e di qualche infortunio. Tuttavia, a patto che sia integro (e infatti non è un caso abbia già sostenuto le visite) per la B resta un buon centravant­i, non eccelso in nulla ma completo, e infatti difficilme­nte chi lo ha avuto — ad esempio Stramaccio­ni — ne ha mai parlato male, tutt’altro. Non è Mancosu né Cacia, non ne ha né la qualità assoluta né il senso del gol, ma onestament­e le due trattative non sono mai parse del tutto realizzabi­li, forse più spot che altro. Geijo è in sostanza quello che passa il convento, ma poteva andare peggio. Ad esempio poteva non arrivare nessuna punta, e quello sarebbe stato un guaio dati i leciti e serissimi dubbi sulla tenuta di Caracciolo, al palo ancora per diverse settimane. L’estate ci consegna così un Brescia sperimenta­le, di certo imperfetto, entusiasta e giovane, e quindi acerbo. Ecco perché il ruolo di Boscaglia diventa cruciale: a lui il compito di trasformar­lo in squadra per centrare l’obiettivo reale, la salvezza. Questo è meglio non dimenticar­lo.

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