Letture dei politici, un consiglio non richiesto
Due affinità mi accomunano al Presidente della Repubblica: l’età, con una leggera differenza a mio vantaggio, e lo storico olandese Johan Huizinga con il suo libro «La crisi della civiltà». Un piccolo volume di intesa finezza e profondità di analisi, scritto prima del secondo conflitto mondiale, ma illuminante e sempre di grande attualità. Huizinga fa parte di quella ristretta cerchia di storici novecenteschi che hanno segnato ed innovato un grande periodo della ricerca storica. Si potrebbe dire che «non ci sono più gli storici di una volta». Una battuta, ovviamente, ma che a mio parere rispecchia la realtà attuale. Se le mie affinità terminano qui, l’intervista presidenziale ha trascinato la breve inchiesta sulle letture dei parlamentari bresciani. Sapere cosa leggono i nostri parlamentari è una curiosità che suscita altre curiosità, nulla di più. All’appello manca Paolo Corsini. Per più che cinquantennale amicizia, so per certo che Paolo si nutre di pane e libri. Cosa sta leggendo? Non lo so, ma posso immaginarlo. Magari il recente Niccolò Machiavelli, Sulle congiure. Ritornando ai nostri parlamentari, i generi sono ben rappresentati: dal giallo al romanzo impegnato, passando per la varia saggistica, storica e religiosa in particolare. Si può dire che i nostri politici siano lettori attenti, impegnati in letture onorevoli. Ognuno legge secondo inclinazioni proprie e fa piacere che anche la storia e l’economia non manchino. Magari si potrebbe consigliare di non limitarsi ad un compendio di economia politica, ma affrontare testi di maggiore spessore, oltre che dare un’occhiata alla politica economica: neoliberisti o keynesiani troverebbero titoli a non finire. L’importante, comunque, è leggere e l’attività politica spinge in questo senso ed è un titolo di onore per quei politici, pochi per la verità ma i bresciani sono fra questi, che sentono il bisogno della pagina scritta. Per concludere vorrei dare un consiglio non richiesto e segnalare non solo un libro ma un autore: Fritjof Capra, un fisico ungherese naturalizzato americano, che ha prodotto tre volumi — Il punto di svolta, Il Tao della fisica, La scienza della vita (pubblicato anche dal Corriere della Sera) – che a mio parere sono letture irrinunciabili per capire la complessità delle società attuali. Acquistarli non è una gran spesa, ma sono soldi impegnati bene. Buona lettura ai nostri politici.