Brescia Musei: bando da 30 milioni per tutti i servizi
Interesserà ogni sito da S. Giulia al Castello
Le mostre, la biglietteria, le prenotazioni e ancora il bar, il ristorante e l’accoglienza. Brescia Musei ha pubblicato il bando con tutti gli estremi per assegnare la gestione dei servizi Museali. Da Santa Giulia al Castello, dalla Pinacoteca fino al Nuovo Eden. L’organizzazione dell’intero circuito dovrà essere tenuta in maniera unitaria o, tutt’al più, attraverso gruppi temporanei d’impresa. Un contratto da oltre 30 milioni di euro della durata di 8 anni e rinnovabile, alla scadenza per altri sei mesi. Tra le clausole: il versamento a Brescia Musei di una percentuale crescente sugli incassi della biglietteria. Previste penali per i disservizi, per l’apertura ritardata delle strutture, per la mancata manutenzione degli spazi ma anche per la scortesia degli addetti riscontrata dai visitatori. Le domande di partecipazione al bando possono essere inviate con posta prioritaria entro il prossimo 4 maggio.
Il bando è fatto a regola d’arte: articoli, cifre, clausole e cavilli in otto pagine, con lo schema del contratto in allegato. L’oggetto, le penali e le carte da compilare e da rispedire al mittente sono sul sito di Brescia Musei: la fondazione ha aperto la gara per la concessione dei servizi museali in Santa Giulia, Castello, parco archeologico, Pinacoteca e Nuovo Eden. Oneri e doveri al secondo paragrafo del bando. Testuale: «Servizi integrati di assistenza culturale e ospitalità per il pubblico, servizi strumentali, attività di supporto alla proiezione cinematografica». Nel dettaglio: mostre, biglietteria, prenotazioni, ristorante e bar, guardaroba, sorveglianza, visite guidate, laboratori didattici, eventi privati, manutenzione del verde, marketing e comunicazione, merchandising e produzione editoriale.
Sulla bozza del contratto c’è la data di scadenza: durerà otto anni, ma potrà essere prorogato di sei mesi senza cambiare patti, prezzi e condizioni di una virgola. Il valore della concessione: 30 milioni e 941.128 euro. Il corrispettivo a pagina 6: la società avrà il diritto di gestire e sfruttare economicamente i servizi, ma dovrà intestare alla fondazione una percentuale sui biglietti staccati (il 10% nel primo biennio, il 15 nel secondo, il 20 nel terzo e il 25% negli ultimi due anni del contratto).
Il bonifico andrà versato sul conto corrente entro il 15 di ogni mese e ogni euro dell’incasso dovrà essere documentato. Ancora: i prezzi di ingresso ai musei e al parco archeologico non potranno essere ritoccati di un centesimo senza l’autorizzazione a procedere di Brescia Musei: da contratto, resteranno democratici. Le clausole non tralasciano nemmeno le regole per il personale: divisa scura (preventivamente approvata) e tesserino di riconoscimento con nome, cognome e fotografia, i dipendenti del concessionario non potranno calpestare un solo centimetro di sale e spazi vari senza qualche esperienza precedente nel curriculum (in caso contrario, saranno obbligati a 15 giorni di tirocinio). Il capitolo sulle responsabilità a pagina 20: la fondazione è esonerata da qualsiasi danno a cose e persone, oltre agli infortuni dei dipendenti. Il contratto potrà essere cestinato e rescisso da Brescia Musei in qualsiasi momento «qualora sussistano comprovati motivi di pubblico interesse». Se le regole non dovessero essere rispettate fino all’ultima virgola, ci saranno penali. Esempi vari: 1000 euro se arrivano lettere di protesta dal pubblico indirizzate al personale scortese, la stessa cifra se non si puliscono e tirano a lucido sale e spazi aperti fino all’ultimo centimetro, 2 mila se gli orari di apertura di musei, biglietteria e bookshop non vengono rispettati. Le prestazioni previste nella gara potrebbero essere riviste e corrette: nella proposta da inviare a Brescia Musei sono ammesse «solo soluzioni migliorative» ma che «non comportino oneri aggiuntivi per il conducente» (cit).
Il testo del bando, annunciato per dicembre dell’anno scorso, era all’ordine del giorno del cda del 27 febbraio: i consiglieri, che hanno letto, firmato e sottoscritto le carte, hanno deciso per la formula a pacchetto unico, affidando tutti i servizi, dal caffè da servire al bancone del bar alle mostre del cartellone, a una sola società. All’articolo 6 le motivazioni: «La particolare natura del servizio richiede l’unitarietà della prestazione ed un’omogenea qualità delle attività svolte in favore dell’utenza». Inoltre: «L’eventuale suddivisione in lotti potrebbe comportare eventuali inefficienze nonché diseconomie». Alla gara, possono partecipare anche raggruppamenti temporanei di impresa con competenze specifiche. Le offerte dovranno essere spedite in posta prioritaria a Brescia Musei entro il 4 maggio: vincerà quella economicamente più vantaggiosa.