Animali maltrattati magistrati al lavoro

Animali morti o senza cibo. L’esposto dell’autorità sanitaria.

Le recenti inchieste sui vertici dello Zooprofilattico non sono l’unica preoccupazione all’istituto di via Bianchi. Già alla fine dell’agosto scorso il direttore generale Stefano Cinotti era stato chiamato a rispondere di una serie di violazioni riscontrate dagli ispettori della Regione Lombardia all’interno di quello che è il centro di riferimento nazionale sul benessere animale. Negli uffici della Procura, sul tavolo del sostituto procuratore Ambrogio Cassiani, era così arrivato l’esposto presentato dall’Ats per denunciare maltrattamenti sugli animali destinati allo studio della diffusione di malattie virali oltre che dei processi di accrescimento. Nell’ispezione, durata quasi 8 ore e disposta dalla Regione erano stati trovati topi morti nelle gabbie, tre suinetti senza vita a fianco della madre, una cavia con sospetta dermatite, bovini con lesioni da decubito, lettiere sporche e alcuni spazi in cui gli animali non disponevano di acqua e cibo. «Il controllo degli animali malati o feriti non è assicurato e, pur rispettando le dimensioni minime previste per le gabbie dei topi svezzati, le procedura di allevamento non sono in grado di garantire il benessere degli animali evitando livelli più elevati di aggressività, morbilità o mortalità». Così è scritto nel verbale redatto dagli ispettori che avevano anche riscontrato il mancato aggiornamento dei registri di carico e scarico e mancanza del registro allevamento suini. Dopo l’esposto dell’autorità sanitaria