Corriere della Sera (Brescia)

«Facciamo rivivere la memoria perduta»

- Nino Dolfo © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La scimmia nuda non solo balla, sa ascoltare anche la musica. E ascoltare significa compiere un atto di civiltà, nel senso che si entra nella mente e nell’animo di un altro. Prende il via oggi «Musica a Palazzo. Diamo un passato al nostro futuro», una rassegna che si propone di portare il concerto nelle antiche dimore bresciane per riassapora­re la bellezza segreta di architettu­re che con la musica hanno molto da spartire.

I luoghi raccontano la nostra storia, spesso ci assomiglia­no, anche se non sembra. Con i luoghi Daniele Alberti, direttore delle X Giornate, ha una particolar­e sintonia (leggasi il successo di «Note in Franciacor­ta», alla riscoperta di cantine-auditori e patrizie magioni). «Parto da una premessa — ci risponde —. Chi produce cultura deve basarsi su un laboratori­o di idee, ma anche su un osservator­io che appunto osservi il tessuto sociale in rapido cambiament­o per leggerlo e interrogar­si sulle esigenze emergenti, cercando di essere termostato e non termometro. Esempio: ti piace Johnson Righeira? Bene, ma io voglio farti nascere la curiosità di ascoltare Sting. In breve, bisogna interagire con il pubblico in modo attivo e non passivo. La gente oggi guarda e non osserva, sente ma non ascolta. La nostra è una società dell’usa e getta, invece osservare significa costruire una memoria, ascoltare significa un’azione attiva in quanto mi accingo a leggere e capire ciò che sto sentendo».

Questa è dunque l’idea? «Noi abitiamo in una città ricca di monumenti e di storia. Con il mio comitato scientific­o ci siamo chiesti: che rapporto abbiamo con questa bellezza? Perché ci sentiamo bresciani e quale è il nostro rapporto con questa eredità? Passiamo ogni giorno davanti a questi palazzi e ne ignoriamo il tesoro. In questi palazzi c’erano dei saloni delle feste in cui si faceva musica. Noi vogliamo far rivivere questa memoria perduta e trasmetter­e anche il senso dell’appartenen­za. Certo, siamo cittadini del mondo, ma siamo nati qui. Con gli altri player (Soprainten­denza, Ordine degli architetti, Fai e Conservato­rio) si è creato un grande spirito di squadra, anzi di spogliatoi­o, per dirla calcistica­mente».

Oggi a Palazzo Bargnani (corso Matteotti), evento conclusivo delle Giornate Fai di primavera, visita guidata alle ore 17.30. Segue concerto alle ore 18.30 nell’attiguo Teatro Sancarlino con la Baroque compilatio­n dei pianisti Cyrille Lehn e Alessandro Costantini al pianoforte. Dato l’elevato numero di richieste, è probabile una replica dalle ore 19.15 in poi.

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Al piano Cyrille Lehn

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