Corriere della Sera (Brescia)

Il Banco del Mutuo Soccorso riparte da qui

Domani prima tappa del tour per la della band che ha fatto la storia del prog

- di Fabio Dondelli

Il Banco del Mustuo Soccorso torna a Brescia. Vittorio Nocenzi, fondatore del gruppo bandiera del prog italiano, ci racconta il concerto di domani che segna la partenza di questo nuovo tour proprio qui dalla «loro» Brescia. Perché Brescia? «Dopo Roma è stata la città che per prima ci ha adottati quando iniziammo... ormai 44 anni fa! Abbiamo tutti nel cuore quel primo concerto al Teatro Sociale che “venne giù” dagli applausi. Ricordo una città caratteriz­zata da una gioventù piena di creatività, passioni, fantasia, sogni. Figurati che il nostro primo tour manager fu proprio di Brescia, Angelo Taetti».

Qualche ricordo particolar­e che vi lega a noi?

«Beh il concerto al Paradise di Sant’Eufemia fu fantastico! Era un locale in cui si respirava un’atmosfera unica. Pensa che proprio sull’organo di Sant’Eufemia composi La conquista della posizione eretta, brano contenuto nel disco «Darwin» del 1972. Siamo davvero molto debitori nei confronti della vostra città».

Un ritorno atteso: come sarà questo concerto?

«Per i motivi elencati sarà ovviamente una serata speciale...abbiamo voglia di fare un grande concerto! Per quanto riguarda la formazione ci sarò io alle tastiere e al piano, Filippo Marcheggia­ni alla prima chitarra, Marco Capozi al basso, la new entry Augusto Zanonzini alla batteria, Nicola Di Già alla seconda chitarra e ovviamente Tony D’Alessio alla voce».

Un’eredità pesante quella di cantante del Banco del Mutuo Soccorso.

«Pensa che Francesco (Di Giacomo, ex cantante della band, ndr) disse profeticam­ente: “Se dovessi mai smettere di cantare vorrei che fosse lui a prendere il mio posto”. Tony ha una grande voce e una sensibilit­à interpreta­tiva straordina­ria. L’abbiamo già “battezzato” con un primo concer- to nel mio paese d’origine e il pubblico lo ha accolto con grande affetto».

Le copertine dei vostri dischi sono sempre così pittoriche e artistiche.

«Non esiste un confine fra le forme d’arte. Le copertine di quei dischi erano un’estensione della musica stessa e miravano ad amplificar­e, estendere, rappresent­are ciò che la musica già faceva. Il prog ha sempre inseguito l’arte totale, in tutte le sue sfaccettat­ure».

Quindi la definizion­e di prog vi è sempre stata stretta?

«Il nostro è un modo di fare rock fuori dagli schemi, è libertà totale. Una canzone può durare venti secondi o dieci minuti. La musica nasce anarchica e ha una sola regola: rompere le regole. Se diventa un cliché perde la spinta creativa e muore prima ancora di nascere».

Il Banco del Mutuo Soccorso si esibirà domani sera al PalaBresci­a di via San Zeno alle ore 21. Biglietti ancora disponibil­i sul circuito ticketone.it

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Sul palco La attuale formazione del Banco del Mutuo Soccorso; nel centro, Nocenzi

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