Corriere della Sera (Brescia)

Rifiuti elettrici, ricicliamo quasi 5 chili a testa

Brescia virtuosa nello smaltire gli elettrodom­estici: da 4.793 tonnellate del 2013 alle 6 mila nel 2016

- Matteo Trebeschi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Ferro, rame, alluminio, ma anche plastiche, vetro e mercurio. Dai rifiuti elettronic­i si possono recuperare diversi materiali, alcuni dei quali molto pregiati come le «terre rare», contenute nei moderni smartphone. Poi ci sono i vecchi computer, che hanno schede grafiche con parti minuscole in argento e rame, i tubi catodici delle tv che portano in dote il vetro, ma anche sostanze tossiche come il mercurio dei neon. Nelle lavatrici è necessario separare le plastiche dal ferro e dal blocco di cemento nascosto che fa da contrappes­o. Tutti materiali da dividere. E da avviare al recupero. Insomma, sono mille i motivi per separare i «Rifiuti di apparecchi­ature elettriche ed elettronic­he» (Raee): una frontiera ecologica ed economica nella quale Brescia continua a crescere. Si tratta di un trend costante che ha visto aumentare di molto (+28%) il peso degli apparecchi elettrici avviati al riciclo: si è passati dalle 4.793 tonnellate del 2013 alle oltre 6 mila dell’anno scorso. «Quella di Brescia dimostra di essere una provincia virtuobera­te sa da diverso tempo. E oggi – spiega Fabrizio Longoni, direttore del Centro di coordiname­nto Raee – ogni cittadino bresciano ricicla in media 4,87 chilogramm­i di apparecchi elettronic­i all’anno». Un dato incoraggia­nte, unito alla crescita del quantitati­vo totale di Raee che a Brescia (+10,5%) è più alto della media regionale (+7%). Sarà frutto della presenza capillare di isole ecologiche e degli obblighi normativi, ma i cittadini hanno capito che più materiale si recupera e meno sostanze tossiche vengono li- nell’aria (o nel suolo). «Si pensi al mercurio, che va sequestrat­o. Oppure ai gas dei frigorifer­i — spiega Longoni — O alle plastiche: quelle non riciclate vengono incenerite, liberando così diossine». Per triturare, separare e recuperare i diversi materiali esistono aziende specializz­ate. A Castenedol­o opera una grande società, la Stena, ma la nostra provincia fa riferiment­o anche a Verona. «Quasi tutto viene trattato in Italia», conferma Longoni. Per lui, la crescita «a due cifre» di Brescia sul fronte dei Raee «è una soddisfazi­one. E fa ben sperare nel raggiungim­ento degli obiettivi comunitari. Almeno al Nord». L’Ue vuole avviare al riciclo il 65% di tutti gli apparecchi elettronic­i che si immettono sul mercato. La collaboraz­ione dei cittadini è fondamenta­le: si tratta infatti di una logica che ha «come primo obiettivo la salvaguard­ia ambientale – conclude Longoni –, ma anche il recupero di materie per il ciclo produttivo».

Longoni La crescita a due cifre di Brescia è una soddisfazi­one

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