La guida ai migliori vini e vignaioli riscopre le eccellenze di Franciacorta
Luciano Ferraro e Luca Gardini raccontano le etichette e i produttori italiani
Di guide ai vini ce ne sono ancora di più rispetto a quelle riservate ai ristoranti. Farle «diverse» non è semplice, però almeno bisogna provarci. È quanto hanno fatto Luciano Ferraro, capo redattore centrale del Corriere della Sera e firma enoica tra le più note – a partire dal blog DiVini – e Luca Gardini che al di là dei successi in carriera (è stato campione mondiale della sommellerie nel 2010) è il Talento per eccellenza del tasting. Dal connubio è nata la «Guida ai vini e ai produttori di eccellenza del 2017» che fa da sottotitolo ai 100 migliori vini e vignaioli d’Italia: è in edicola da oggi – per un mese – disponibile insieme al quotidiano, al prezzo di 12,90 euro. È una doppia, interessante chiave di lettura del nostro vino: a Ferraro, il compito di raccontare le storie di chi lo fa e a Gardini quello di selezionare – a suo insindacabile giudizio, va detto - un centinaio di etichette tra le migliaia sul mercato. Entrambi hanno puntato l’attenzione sulla Franciacorta, fermo restando che l’autore di DiVini segue e ama pure i vini della Valtenesi e i Lugana. «Nel primo caso, la qualità è indubbia ma c’è ancora tanta strada per farlo conoscere fuori dal suo territorio, anche se avere Mattia Vezzola come «filosofo» è un’arma in più — spiega Ferraro – quanto al Lugana, credo ci siano margini per alzare la qualità media all’interno di una produzione importante, in gran parte esportata». A rappresentare la DOCG più occidentale della provincia, ci sono sei ritratti: Vittorio Moretti, Arturo Ziliani, Joska Biondelli («Un ex-cacciatore di testa che lascia Londra per trasformare l’azienda di famiglia in cantina: questo è un segnale importante» commenta Ferraro), Maurizio Zanella, gli Uberti (Giovanni Agostino e la moglie Eleonora) ed Emanuele Rabotti. Il «genio» di Monte Rossa che fece assaggiare - in un party californiano - il suo Brut Millesimato a Frank Sinatra, creandosi (gratuitamente) un testimonial unico, che lo ringraziò con una lettera pubblica. Per gli appassionati, ecco invece, le scelte di Gardini, che ha inserito ovviamente i Franciaciorta DOCG nella classifica dei bianchi: 94/100 (il top è 96: Malvasia 2013 di Skerk e Terlaner Grande Cuvée 2013 di Cantina di Terlano) per il Brut Regium 2010 di La Valle e Dosage Zero 2009 di Castello Bonomi. Il Brut Saten 2012 di Ricci Curbastro ha ottenuto 93/100 mentre a 92/100 ci sono il Brut Rosé 2012 di Le Marchesine, il Riserva Franciacorta Dosaggio Zero Francesco Iacono 2008 di Tenuta Villa Crespia. Cinque valide etichette che faranno parte della poderosa spedizione franciacortina al Vinitaly che inizia il 9 aprile. A proposito, anticipiamo lo stato dell’arte? «Mi sembra che la mostra abbia trovato il linguaggio corretto per rivolgersi agli operatori, senza trascurare del tutto gli appassionati – chiude Ferraro – sarà l’occasione per verificare la capacità della doppia sfida che attende i produttori: il ricambio generazionale in molte cantine storiche, cosa non facile pensando ai fenomeni che stanno per lasciare il campo, e il tentativo di aumentare l’export che non deve pensare solo ai numeri ma alla qualità e alla capacità di vendere a prezzo migliore di quello attuale». La guida verrà presentata – domenica, a Milano - durante «Cibo a regola d’arte», manifestazione – a cura del Canale Cucina del Corriere - ospitata dall’Unicredit Pavillon che si inserisce nel complesso di Porta Nuova. Il palcoscenico giusto, perché - non ce ne voglia il divino Marchesi, sostenitore dell’acqua come bevanda ideale a tavola - un buon piatto perde valore se non è accompagnato da un buon vino.