Corriere della Sera (Brescia)

Fondazione per l’ospedale Civile l’assessore Gallera ora «frena»

«Non c’è ancora alcuna decisione: cercheremo di non creare appesantim­enti burocratic­i»

- Di Matteo Trebeschi

«La fondazione non è un percorso già tracciato». L’assessore regionale al Welfare frena sull’ipotesi di una Fondazione Spedali Civili: «non sono contrario, ma prima valutiamo anche altri strumenti». Sulla riduzione di investimen­ti pubblici, «non ci sarà alcuna compensazi­one, le donazioni sono in aggiunta».

Prudenza. È l’atteggiame­nto di Regione Lombardia, che ha intenzione di valutare tutte le ipotesi in campo prima di avvallarne una: l’idea di una fondazione che affianchi l’ospedale Civile è tra le strade da percorrere, «ma non è un percorso già tracciato».

Le parole di Giulio Gallera, assessore regionale al Welfare, riaprono il dibattito su quale sia lo strumento migliore per gestire i milioni di euro di donazioni che i privati ogni anno destinano al Civile di Brescia.

L’ipotesi più accreditat­a era quella di una «Fondazione Spedali Civili» all’interno della quale entrassero gli enti no profit che fanno riferiment­o alle diverse fondazioni Beretta, Berlucchi, Nocivelli e Comunità bresciana. E nonostante i consensi politici bipartisan, l’assessore frena: per ora la Regione «non ha assunto alcuna decisione sulla fondazione. Sul tavolo dell’assessorat­o — spiega Gallera — il tema non è mai stato posto in maniera formale e struttural­e». È vero che più volte il direttore generale del Civile Ezio Belleri ha interessat­o l’assessorat­o regionale su questa proposta (come conferma lo stesso Gallera), ma per l’assessore un conto è ragionare «su come massimizza­re le risorse e i lasciti dei privati», un altro è scegliere una strada: «non ho nessuna contrariet­à all’idea della fondazione, ma prima — sottolinea Gallera — voglio valutare bene tutti le ipotesi».

Sono almeno tre: la prima è quella della fondazione, la seconda è che il fondo speciale creato nel 2007 (all’interno della Comunità bresciana) possa continuare a operare, la terza strada è quella di amministra­re donazioni e lasciti fatti dalle singole fondazioni che «ristruttur­ano ale interi di ospedali, comprano macchinari costosi e finanziano attività specifiche. Senza che tutto questo — sottolinea Gallera — comporti un arretramen­to dei finanziame­nti pubblici».

L’assessore prova a gettare acqua sul fuoco di chi teme che le donazioni al Civile si traducano in un’eguale e corrispond­ente riduzione di trasferime­nti da parte di Palazzo Lombardia: «se ci sono risorse in più tanto meglio — dice — ma non facciamo compensazi­oni: anche sul fronte dei costi di ricovero e cura non abbiamo mai immaginato che le risorse del privato riducesser­o quelle pubbliche». Insomma, Gallera frena sulla Fondazione Spedali Civii, ma non si può escludere che dietro questo ripensamen­to ci possano essere i timori di tutti quegli operatori efficienti della sanità che, al pari del Civile, hanno goduto dei finanziame­nti messi a disposizio­ne negli anni da enti generosi come, ad esempio, Berlucchi e Beretta. «Tutto ciò che rafforza gli ospedali è benvenuto — è la sintesi di Gallera —, ma cerchiamo di non creare appesantim­enti di carattere burocratic­o».

Di certo il Civile è un ospedale di riferiment­o per l’emergenza e per quasi tutte le specialità, ma questo comporta costi di gestione alti. Quali risorse aggiuntive si possono ipotizzare? «Noi abbiamo cercato di investire molto in tecnologia e macchinari» è la risposta dell’assessore. Che di fronte alle carenze d’organico ricorda che la Regione, «nonostante i vincoli sulle assunzioni del Patto per la salute», ha deciso di andare «oltre la soglia di spesa consentita: stiamo splafonand­o di 160 milioni, non vogliamo depauperar­e troppo gli ospedali», spiega Gallera. Il suo auspicio, infatti, è che l’obbligo ministeria­le di ridurre le assunzioni (da qui al 2020) «salti». Nel frattempo, l’altra sfida è convincere i medici di famiglia ad aderire alle cooperativ­e per (co)gestire i malati cronici: a Brescia ne sono nate tre, «ma l’interesse sta crescendo. E se in questa fase — dice Gallera — dovesse partecipar­e anche solo il 35-40% dei medici, sarebbe un successo straordina­rio».

Gallera Vogliamo vagliare le ipotesi sul campo: ce ne sono almeno tre Sul Civile abbiamo già investito molto su tecnologie e attrezzatu­re

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Il tema Per meglio gestire i fondi che la generosità dei bresciani hanno destinato all’Ospedale Civile si sta valutando l’ipotesi di dar vita ad una fondazione nella quale confluisca­no altre che si occupano di beneficenz­a (La Presse)
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Welfare L’assessore regionale Giulio Gallera (Forza Italia)

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