Zambelli, avversario per caso «Brescia ti sfido, ma solo oggi»
Amichevole a Prevalle L’ex capitano con i dilettanti
Il Brescia non si offenda se oggi qualche tifoso gli tiferà contro. È solo un’amichevole e tutto è concesso, specie se c’è Marco Zambelli in campo. Dirlo ha un effetto straniante, ma lo farà da avversario delle rondinelle, per la prima volta nella sua carriera. Vicino casa, a Prevalle. Gavardese doc , cresciuto a un tiro di schioppo dallo stadio comunale di via Zanardelli dove oggi il fischio d’inizio sarà alle 18, godrà del supporto di tanti amici e di molti tifosi delle rondinelle che sperano, in cuor loro, di rivedere Marco con la V bianca sul petto. Oggi, indosserà però la maglia della selezione dei Direttori Sportivi Bresciani: domenica, a San Michele di Travagliato, hanno riunito i migliori dilettanti dalla Prima alla Terza Categoria perdendo 8-0 con la squadra di Boscaglia, stavolta le opporranno una mista di Eccellenza e Promozione con il rinforzo di un fuoriquota speciale. Zambelli, appunto. Svincolatosi al termine dell’esperienza di due anni ad Empoli, conclusa con 29 presenze in Serie A e una rocambolesca retrocessione in B, lo storico capitano biancoblù – ha indossato la fascia dal 2011 al 2015 - cerca un nuovo contratto dopo aver apposto la firma più importante della sua vita, l’1 luglio, sposando la moglie Clara. «Non sono andato in viaggio di nozze – racconta Marco – mi sto allenando da solo due volte al giorno (come Baggio nel 2000, prima della chiamata di Mazzone) con l’aiuto di amici preparatori. Niente ritiro con i disoccupati a Coverciano come nel 2015, stavolta. Facciamo esercizi fisici in una vecchia stalla ristrutturata, a fine sessione ci tuffiamo nel lago. Però mi manca il pallone, ho bisogno di testarmi sul campo. Mi hanno riferito che il Brescia avrebbe giocato a Prevalle contro una selezione di dilettanti e ho chiesto se potevo unirmi. Così è stato, anche se in realtà – scherza – ho pensato che avessero bisogno di consigli per lo spiedo a fine partita». Il fermento in rete (i biglietti costano 5 euro, il tam tam delle ultime ore lascia pensare a un tutto esaurito) lo ha sorpreso: «Non pensavo potesse crearsi tutto questo entusiasmo, mi fa enorme piacere. Qualcuno nel 2015 pensò che me ne fossi andato abbandonando la barca, l’affetto dei più invece è rimasto». I rumours di mercato non lasciano per ora intravedere uno spiraglio concreto per un ritorno di fiamma, ma i più romantici hanno due validi motivi per sperarci. Il primo è sentimentale: Marco andò via da Brescia rinunciando a due anni di contratto, in sca- denza nel 2017, una volta accortosi che il ciclo era finito: «E la società – ricorda – non mancò di manifestare stima per la mia persona, non ci furono strascichi polemici». Un addio parso un arrivederci, come avvenuto del resto per Boscaglia. Che nel frattempo ha chiesto alla società almeno due esterni per il suo 3-5-2, il modulo preferito dal ragazzo di Gavardo, ormai prossimo ai 32 anni.
Il terzo indizio, per fare la prova, lo dà Zambelli stesso, con la consueta trasparenza: «Non chiudo nessuna porta per il mio futuro, tantomeno la sbatterei al Brescia. Non direi di sì a prescindere, ma ascolto tutti con attenzione. Per ora, sono sincero, non ci ho mai pensato seriamente. Mi incuriosirebbe anche un’esperienza all’estero». Oggi vuole dimostrare di essere pronto per una chiamata, il prefisso si vedrà: «Dovrò fronteggiare il mio amico Coly sulla fascia, lui va in forma subito. Prima della partita gli dirò di non correre troppo…». Non è stata una notte prima degli esami, ma quasi. Prima della prova scritta, sul campo, saranno però tutti per lui. Altro che semplice amichevole, questo è lo Zambelli day.